Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Giusy Ranucci è morta a 22 anni nel novembre di due anni fa, ma i suoi familiari non si danno pace. «Dopo quasi due anni – spiega a Repubblica la zia Giusy Petroncelli – un'autopsia e tre perizie mediche non sappiamo ancora perché Giusy, il nostro angelo, è volata in cielo». La Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta sulla morte della giovane.

Sono indagati per omicidio colposo il medico del pronto soccorso di Villa Sofia che curò Giusy a metà settembre del 2014 e il cardiologo di un ambulatorio dell'Asp che la visitò nel mese di ottobre. Due mesi prima di morire, la ragazza era andata in ospedale accompagnata dalla madre, per un malore e uno strano dolore al petto. 

Repubblica Palermo ricostruisce la vicenda in dettaglio:

Lì si era sentita ancora peggio, le avevano misurato la pressione, l'aveva bassissima, i battiti cardiaci erano appena una trentina al minuto. I medici le diedero una pillola per la pressione e la mandarono a casa consigliandole di farsi visitare da un cardiologo. Cosa che puntualmente Giusy fece la prima settimana di ottobre. Lo specialista le fece un'ecografia, un esame sotto sforzo e programmò per gennaio 2015 l'esame dell'Holter. "Perché fare passare tre mesi per quell'esame? – si chiede tutti i giorni la zia della ragazza – Forse i sintomi di quel malore a settembre sono stati sottovalutati?".

Domande a cui vogliono risposte i genitori di Giusy, parte offesa nel procedimento, assistiti dall'avvocato Francesco Curci. "La famiglia prima di tutto vuole conoscere i motivi della morte, anche per scongiurare che si tratti di patologie genetiche che metterebbero a rischio altri familiari – dice l'avvocato Curci – Chiederemo che venga concesso un supplemento di indagini per far luce prima sulle cause e poi su eventuali responsabilità dei medici".