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Esplode la protesta degli agricoltori, in primis quelli siciliani. Stringeranno d'assedio le città per difendere il grano, che si è attestato su valori più bassi di 30 anni fa, con l'ovvia conseguenza della perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il rischio desertificazione per quasi 2 milioni di ettari, il 15% della superficie agricola nazionale.

L’appuntamento della Coldiretti per la mobilitazione nazionale più grande degli ultimi decenni è fissato per venerdì 29 luglio dalle ore 9. Tutti insieme nel centro di Palermo, precisamente in piazza Indipendenza, a Termoli, in Molise, in piazza Giovanni Paolo II, a Potenza (Basilicata) in piazzale Vincenzo Verrastro, e anche a Bari, in Puglia, sul lungomare Nazario Sauro, dove sarà presente anche il presidente nazionale Roberto Moncalvo.

Dal ritorno del baratto alla pagnotta doc più grande del mondo, dai grani più antichi recuperati dagli agricoltori, ora a rischio di estinzione, fino al made in Italy sfregiato con kapeleti, spagheroni e macaroni scovati in tutti i continenti dove non vale la legge sulla purezza, sono annunciate eclatanti azioni dimostrative per far conoscere a istituzioni e cittadini il valore del grano italiano per il futuro dei prodotti più rappresentativi del made in Italy, tra pasta e pane.