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Il 31enne Francesco Citro è stato ucciso a colpi di pistola sulla porta di casa, a pochi metri dalla moglie e dai due figli piccoli, tre ore dopo l’incendio della sua auto parcheggiata in strada. La vittima, un autista, non ha avuto scampo a Villanova di Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia. L’uomo, di origini calabresi, era incensurato.

Per "La Gazzetta di Modena" il delitto potrebbe essere legato in qualche modo alla 'ndrangheta: Citro, infatti, era parente di Angelo Salvatore Cortese, uno dei primi pentiti di 'ndrangheta che contribuì alle indagini dell’operazione Pandora, decisiva nel far emergere per la prima volta la pesantissima infiltrazione delle cosche calabresi nel Modenese e nel Reggiano.

Il giovane era sceso in strada e assieme a dei vicini e ai vigili del fuoco per spegnere le fiamme. Erano intervenuti anche i carabinieri e il sindaco Roberto Angeli. Passate circa tre ore, l’agguato mortale. Citro è stato attirato fuori dall’appartamento e proprio sull’uscio di casa è stato raggiunto dai proiettili, morendo poco dopo mentre risaliva le scale indietreggiando nel pianerottolo per chiedere aiuto alla moglie. È stata la donna a chiamare i soccorsi, ma per il 31enne non c’era niente da fare.