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Stefano Aloe racconta la sua storia. La storia di un padre che aspetta paziente e costante il ritorno di suo figlio che gli è stato portato via. La compagna di allora ha preso un aereo insieme al figlio promettendo di tornare.

Nonostante la speranza madre e figlio non sono più tornati. Stefano, professore di Verona, dove insegna letteratura russa all'università, ha scritto un libro per suo figlio.

 «Io lo aspetto, a un certo punto sentirà il bisogno di sapere chi è, da dove viene, e allora mi troverà», ha raccontato.

Così si è messo a scrivere lettere al figlio da affidare che ha pubblicato in  rete sia in italiano, che in russo.

 «Sono convinto che un giorno lui li troverà e allora capirà», ha detto lui.

Di queste lettere ne è uscito anche un libro: Diario di paternità, Lemma Press editore.

«So che verrà un giorno in cui sarà ristabilita giustizia e noi saremo di nuovo insieme», Stefano ha detto  che vuole essere pronto quando suo figlio tornerà.

 «E io di te, da quel momento in cui nel gelo moscovita ti accompagnavo con gli occhi, finché tu non scomparisti in fondo all'androne lurido e scuro del palazzo, di te da quel momento provo una nostalgia incessante, tranquilla, silenziosa», si legge nel libro.

 «Per i tuoi compleanni non ho regali, ma ti posso regalare la mia devozione», ha scritto lui nella speranza che il figlio possa leggere.