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Le Gole dell’Alcantara, dette anche “Gole di Larderia” o “Gole di Francavilla”, sono delle cavità situate nella Valle dell’Alcantara, suddivisa tra la provincia di Catania e Messina.

Non sono delle gole costruite dall’erosione dell’acqua nel corso di migliaia di anni, come verrebbe logico pensare, bensì delle fenditure nel basalto, alte fino a 25 metri e larghe fino a 5, causate da eventi sismici di grande portata, e dalle numerose colate laviche accadute a seguito, che ne hanno sedimentato e scolpito la struttura ricca e particolare. Al loro interno, s’insinua il fiume Alcantara, la cui conformazione offre una vista di particolare imponenza e spettacolarità, presso il territorio di Motta Camastra, tramite una gola lunga ben più di 6 km.

A testimonianza della ricca attività che caratterizzava la crosta terrestre della zona, i basalti dalle caratteristiche forme a ‘colonnato d’organo’, ‘a ventaglio’ e a ‘catasta di legna’.
Nel corso di una delle tre diverse eruzioni catalogate dai geologi, sorse il poco distante Monte Mojo.

Il bacino fluviale dell’Alcantara fa capo all’unico parco fluviale della Sicilia, istituito nel 2001 per proteggere le immense strutture di gole basaltiche a strapiombo, scaturite dalle eruzioni di Monte Dolce e, a seguito, di Monte Mojo, e che formano, insieme al corso del fiume, laghetti e cascatelle spettacolari di acqua spesso freddissima. L’area comprende anche una fauna e una flora piuttosto ricche e particolari, a partire dalla tipica macchia mediterranea puntellata dal ginestro e dai boschi di nocciolo, fino agli agrumeti, i querceti, e poi vigneti e pascoli. I boschi ospitano circa 200 specie di uccelli, tra cui il falco pellegrino e il corvo imperiale, e altri animali come la martora, l’istrice, la crocidura siciliana, la volpe e il ghiro. Delle acque del fiume omonimo, è tipica la trota iridea.

Nei pressi delle Gole sorge Mojo Alcantara, piccola cittadina facente parte del Parco dei Nebrodi, in stretta vicinanza col Parco Regionale dell’Etna. La sua nascita ufficiale viene fatta risalire al 1602, sotto la reggenza dei Lanza, di cui è ancora possibile visitare il Palazzo baronale.
Mojo, appare collegata alla ‘cultura dello zolfo’ in quanto nel 1956 venne inaugurata, dopo circa trent’anni di lavori, la Ferrovia Taormina-Alcantara-Randazzo che ebbe una sua stazione anche a Mojo. La ferrovia venne utilizzata fino alla fine degli anni Ottanta, per il trasporto dello zolfo da Randazzo alle zone costiere di Messina e Catania.
Mojo è conosciuta soprattutto per la “Sagra delle pesche”, di cui le campagne circostanti sono ricche. Viene celebrata durante la seconda domenica d’agosto, con una festa a seguito della quale, vengono offerte ai visitatori le tipiche pesche del luogo, preparate in molteplici modi. Molto conosciuta è inoltre la “Fiera di Mojo”, che si tiene in concomitanza con i festeggiamenti in onore del S.S. Crocifisso. Si svolge nell’ultima settimana di settembre, ed è una delle più antiche e delle ultime fiere di bestiame esistenti in Italia.

Autore | Enrica Bartalotta

Credit immagine • Alcantara – Foto Giancarlo Orologio