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Proseguono gli accertamenti alla ricerca della verità sul drammatico scontro tra due treni in Puglia. Ci sono i primi due indagati dell'inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo e la Procura di Trani ha formulato le prime ipotesi: "È stato un errore umano: il treno partito da Andria che, dopo circa 10 minuti, si è scontrato con quello proveniente da Corato, non sarebbe dovuto partire". I filoni investigativi sono al momento tre: uno sulla dinamica, uno sulla sicurezza e controlli e uno sull'appalto per il raddoppio dei binari e sui fondi europei stanziati. 

Ecco cosa si legge su Today.it:

Si partirà per forza di cose accertando le responsabilità dei capistazione V.P e A.P, La catena di controllo prevede un ruolo "attivo" anche per i capitreno a bordo dei convogli: uno dei due, Albino Di Nicolo, è però morto nello schianto; l'altro, Nicola Lorizzo, è ricoverato in ospedale.

Il Corriere della Sera riporta una dichiarazione del capostazione di Andria, V.P: "L’ho alzata la paletta, certo che l’ho alzata. Ho dato io il via. Ma non è solo colpa mia. Adesso tutti mi buttano la croce addosso, ma la vera vittima sono io". L'uomo, indagato, è sconvolto: "Distrutto. Non mangia. Non dorme – dice un'amica di famiglia –  Continua a pensare a quell’istante che ha cambiato per sempre la sua vita. Schiacciato dal peso di tutta quella gente morta in un modo orribile. Lui ha sempre fatto il suo lavoro con coscienza. Lasciatelo stare. Non state a speculare sulle disgrazie". Le indagini sono ancora all'inizio.

Quando il treno "che non doveva partire" ha lasciato la stazione di Andria, nessuno si è accorto dell'errore. Questo è certo. L'incidente è diventato tragicamente "inevitabile" quando il macchinista del treno proveniente da Andria, oltre all'ok del capostazione, ha avuto anche il segnale di via libera sulla linea. Gli investigatori hanno scoperto che erano due i treni delle Ferrovie del nord barese provenienti da Corato e diretti verso nord e che uno di questi viaggiava in ritardo: potrebbe essere stata questa la circostanza che avrebbe indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno.