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Pizza sempre in prima linea in Italia. Questo business arriva a un fatturato annuo da 15 miliardi di euro, il doppio con l'indotto. A stimare il peso economico è un'indagine del Centro studi Cna in collaborazione con Cna Agroalimentare. Tra il 2015 e e il primo trimestre 2018, le imprese con attività di pizzeria sono cresciute da 125.300 a 127mila.

Nelle ordinazioni vince la tradizione: le preferite dall'80% dei consumatori sono quelle della tradizione classica, Margherita, Marinara, Napoletana e Capricciosa. La quasi totalità delle pizze costa da 5 a 10 euro, ma c'è una fascia di mercato (4%) oltre la soglia dei 10 euro. Qui regna la pizza gourmet, quella che fa capolino tra le ricette degli chef e in pochi anni ha messo a segno un 12,1% di ordinazioni. Inoltre il 6,2% sceglie le pizze speciali, perlopiù biologiche o senza glutine. Infine la pizza con gusti fai-da-te si ferma al 2,9%.

In termini di posti di lavoro, sfornare un totale di 8 milioni di pizze al giorno sono 100mila addetti, che raddoppiano nel fine settimana. Le attività con somministrazionesono oltre 76mila (di cui quasi 40mila ristoranti/pizzeria e più di 36mila bar/pizzeria), 36mila e passa le attività senza somministrazione (15mila rosticcerie/pizzeria, 14mila pizzerie da asporto e il resto gastronomia/pizzeria). Oltre 14mila poi le panetterie che offrono tra i loro prodotti anche la pizza.

A livello regionale, è la Campania a farla da padrona in termini assoluti, con il 16% delle attività. Seguono, nell'ordine, Sicilia (13%), Lazio (12%), Lombardia e Puglia (10%). Una sorpresa arriva dal rapporto pizzerie/abitanti. Stavolta a primeggiare è l'Abruzzo, con un'attività ogni 267 residenti. Precede Sardegna (un'attività ogni 273 abitanti), Calabria (285), Molise (307) e Campania.