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Per ridurre del 42% il rischio di obesità basterebbe mangiare lentamente, assaporando ogni boccone. Uno studio pubblicato dul BMJ ha confermato con dati significativi, quanto si sapeva già: gli autori, i ricercatori del Department of Health Care Administration and Management dell'Università di Kyushu, in Giappone, hanno raccolto i dati relativi a 60mila persone.

A tutti, poi, è stato chiesto di descrivere a che velocità consumassero i pasti. In sei anni di osservazione è emerso che i mangiatori lenti avevano il 42% in meno di probabilità di essere sovrappeso o obesi, rispetto a quanti tendevano a ingozzarsi. Chi aveva l'abitudine di alimentarsi a una velocità ritenuta normale, aveva un rischio di essere in sovrappeso inferiore del 29%. 

"Modificare le abitudini alimentari può influenzare l'obesità, l'IMC (indice di massa corporea) e la circonferenza addominale – hanno dunque dovuto concludere gli autori  – e gli interventi mirati a ridurre la velocità di assunzione del cibo possono essere efficaci nel prevenire l'obesità e ridurre i rischi per la salute associati".

Tra i comportamenti che influenzano negativamente il rischio obesità, inoltre, ci sono anche il cenare tardi e il consumo di snack dopo cena per almeno 3 volte a settimana.