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(l.c.) Dopo aver colpito 22 paesi dell'America Latina, il temuto virus Zika, che è associato alla comparsa di gravi patologie dei neonati, è arrivato anche in Italia. Nel nostro Paese sono stati segnalati 4 casi di contagio, tutti in uomini che rientravano dal Brasile.

Come bisogna comportarsi di fronte alla notizia dell'arrivo del virus Zika in Italia? Gli esperti invitano alla prudenza e rassicurano i cittadini: questo virus, trasmesso attraverso le zanzare del genere Aedes, non è naturalmente presente in Europa e non vi sono evidenze di trasmissione da uomo a uomo.

Il motivo per cui sta allarmando le autorità sanitarie di tutto il mondo, però, è presto spiegato: sembra colpire in modo grave i feti nel grembo delle donne infettate. A quanto pare, infatti, ci sarebbe un possibile legame del virus Zika con la comparsa di gravi patologie nei neonati, come la microcefalia fetale, che si caratterizza per uno sviluppo minore del cranio e può determinare seri ritardi cognitivi e problemi alla vista e all'udito. In Brasile sono 3.893, ad oggi, i casi sospetti di microcefalia causata da Zika, mentre in Colombia esiste un caso confermato: il Governo brasiliano ha fatto ricorso a misure drastiche, sconsigliando alle donne di rimanere incinte, almeno fino al prossimo luglio.

Come spiegato all'Ansa da Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, i casi di virus Zika segnalati in Italia sono relativi alla primavera del 2015 e ora i pazienti stanno bene: tre di loro sono stati trattati allo Spallanzani e uno a Firenze.