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La morte del caporale Tony Drago "Fu un omicidio e non un suicidio": è quanto emerso durante l'udienza preliminare, come rivela la pagina Facebook del settimanale Giallo, e il caso verrà anche affrontato stasera nel corso della trasmissione Chi l'ha visto. Il militare siracusano 25enne venne trovato senza vita in circostanze poco chiare e la famiglia non ha smesso di cercare la verità: l'ipotesi del suicidio, paventata nel corso delle indagini, è sempre stata fermamente smentita da chi conosceva Drago.

«I periti nominati hanno esposto le ragioni per le quali hanno escluso che Tony sia morto in seguito alla caduta avvenuta dalla finestra posta al secondo piano della caserma Sabatini in Roma – ha detto l’avvocato Dario Riccioli, legale della famiglia di Tony Drago – La ricostruzione suicidiaria è incompatibile con il cinematismo ricostruito da Federico Boffi, funzionario della polizia scientifica, esperto della dinamica della scena del crimine, in almeno sette punti, definiti 'alert' dallo stesso perito (velocità di caduta, distanza, posizione del cadavere, tracce di sangue e altre ancora), oltre che incompatibile con il politraumatismo riscontrato sul corpo del povero Tony».

Adesso sarà la Procura, nel corso della prossima udienza, a decidere se chiedere il rinvio a giudizio per omicidio colposo nei confronti degli otto indagati (accusati di non aver vigilato su quanto avveniva in caserma).