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ImmagineBrucia ancora il monte Erice che sovrasta Trapani. Poco dopo le 16, mentre in prefettura era in corso un vertice sulla prevenzione degli incendi, un nuovo rogo e’ divampato in piu’ punti alle pendici della montagna, vicino all’ospedale Sant’Antonio Abate. Si tratta della medesima zona dove ieri pomeriggio si e’ originato il vasto incendio che ha distrutto 40 ettari di macchia mediterranea. Sul posto in azione quattro squadre dei vigili del fuoco e il corpo forestale, impegnato con due mezzi antincendio. Impiegati altri due mezzi della protezione civile di Erice e Valderice. Il fuoco, che si e’ esteso per circa 4 mila metri quadri, ha minacciato alcune abitazioni vicine e lambito un edificio abbandonato. La situazione e’ ora sotto controllo. La scorsa notte un altro rogo, subito domato, era divampato nei pressi dell’impianto della funivia e 4 ragazzi sono stati denunciati dalla polizia.

Legambiente Sicilia stigmatizza che l’incendi di Monte Erice, che segue quelli del Parco dell’Etna o di Vendicari, ritenendolo una tragedia annunciata, premonitrice di quello che potrebbe diventare in quest’estate un vero disastro in danno della natura e della collettivita’. In piena stagione antincendio, come denunciato lo scorso maggio, la Regione si e’ avventurata in un assurdo e controproducente accorpamento degli operai antincendio (gestiti sino allo scorso anno dal Corpo Forestale regionale) con quelli addetti alla manutenzione dei boschi (gestiti dall’Azienda Foreste Demaniali) in attuazione di una brutta norma contenuta nella legge finanziaria 2014 (articolo 12 LR 5/2014) che sta avendo solo l’effetto di bloccare importanti attivita’ per la tutela del territorio e di scardinare assetti organizzativi ben funzionanti. “Lo scorso 8 maggio e’ stata firmata una Convenzione tra due Dipartimenti della Regione Corpo Forestale e Azienda Foreste Demaniali che e’ un concentrato di bizantinismi e passaggi burocratici – dichiara Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – che sta facendo saltare l’efficiente servizio antincendio della Regione (ben funzionante sino allo scorso anno) e creando il presupposto per il fallimento operativo della Forestale, forse voluto. Gli operai antincendio passano dal Corpo Forestale all’Azienda Foreste ma solo per la gestione economica, verranno utilizzati di nuovo dal Corpo Forestale ma su finanziamento dell’Azienda pero’ a seguito di perizie redatte dal Corpo Forestale da inviare all’Azienda, e cosi’ via con altri assurdi meccanismi che stanno di fatto ritardando le attivita’ sul campo. Una Convenzione che sposta tonnellate di carte tra 2 uffici della stessa Regione (fascicoli personali,certificati medici, perizie, elenco di attrezzature, fogli presenza, ecc) e sta gia’ producendo solo difficolta’ applicative e dilatando oltremodo i tempi amministrativi e tecnici in un settore che dovrebbe essere caratterizzato da rapidita’, efficacia, efficienza”. Legambiente Sicilia lancia un accorato appello ai neo Assessori Regionali all’ Agricoltura Ezechia Paolo Reale e al Territorio Maria Rita Sgarlata: “Fermatevi, congelate la convenzione, impegnatevi ad annullare l’articolo 12 della LR 5/2014, ridate serenita’ al settore forestale in piena stagione antincendio e consentendo lo svolgimento dei servizi come avvenuto lo scorso anno, quando sono stati registrati importanti successi nel contrasto agli incendi”. Legambiente Sicilia, dopo la recente denuncia del Capo della Protezione Civile Gabrielli sulla mancanza di mezzi aerei regionali, chiede allo Stato, in tutte le sue articolazioni anche di controllo delle scelte operate dalla Regione, di intervenire per ripristinare il rispetto di elementari criteri di efficacia e razionalita’ nel funzionamento di un importante servizio, come quello antincendio, a tutela dell’ambiente e soprattutto dell’incolumita’ di comunita’ e beni collettivi.

Peppe Caridi