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Proseguono le indagini sull'incidente avvenuto alla diga di Naro (AG), costato la vita a Francesco Gallo, 61 anni e Gaetano Camilleri, 56 anni, precipitato da un'altezza di circa 32 metri mentre erano al lavoro. L'attenzione della Procura, rivela AgrigentoNotizie, è rivolta al montacarichi: ieri pomeriggio sarebbe emerso che non sarebbe stato tecnicamente adeguato. L'ipotesi investigativa, dunque, è che avrebbe ceduto, facendo precipitare i due tecnici all'interno di un pozzo.

«Ciccio (Francesco Gallo ndr.) era una delle poche persone vere, è stato mio amico di giochi, era un appassionato della vita e in comune avevamo la passione per le moto – ha detto, ieri sera, il sindaco di Naro Lillo Cremona poco dopo aver deciso per il lutto cittadino – . Abbiamo percorso 20 mila chilometri assieme. Anche domenica scorsa eravamo in giro per la Sicilia. Ora sono stato costretto ad andare a salutarlo, alla diga, quando hanno recuperato la salma. Ho il cuore spezzato – ammette commosso il sindaco di Naro – . Non è possibile morire per lavorare. E spero davvero che Ciccio sia morto per caso. Non si può morire per sciatteria, per noncuranza da parte di chi avrebbe dovuto controllare. Se così fosse – ha aggiunto Cremona, che nella vita è un medico rianimatore e dunque ha visto tante volte la morte in faccia – non possiamo che essere tutti bocciati dalla vita. Se le due vittime del lavoro sono morte per sciatteria e menefreghismo, noi della politica, i sindacati, risulteremo essere tutti complici di questa tragedia».