Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha dato mandato all'Avvocatura comunale di presentare una denuncia, in sede civile, contro la Rai per le modalità di svolgimento della trasmissione "Porta a Porta" nella quale Salvo Riina – figlio del boss Totò – ha presentato il suo libro.
L'intervista al figlio di Riina ha suscitato molte polemiche e, nonostante sia andata in onda la scorsa settimana, la bufera (mediatica e non) non si è ancora placata. A comunicarlo, lo stesso primo cittadino, tramite la sua pagina Facebook. Ecco tutti i dettagli nel post condiviso sul social network:
Ho dato mandato all'Avvocatura comunale di presentare una denuncia in sede civile contro la RAI per le modalità di svolgimento della trasmissione "Porta a Porta" nella quale Salvo Riina ha presentato il suo volume.
Fermo restando che è sacrosanto il diritto di chiunque di scrivere libri su qualsiasi tema, non è accettabile che la televisione nazionale si presti ad operazioni che sono da un lato di puro marketing e dall'altro di spettacolarizzazione e "normalizzazione" del fenomeno mafioso e della sua violenza. L'obiettivo della trasmissione, cui il conduttore e la direzione della RAI si sono allegramente prestati e di cui non possono che essere considerati complici, è stato quello di far apparire la famiglia dell'ergastolano Totò Riina e del suo figlio mafioso condannato Salvo quale una normale famiglia, quasi identica a quella di tanti altri. Un comportamento inaccettabile da parte della RAI che ha volutamente trasmesso, concordando che l'intervista non avesse alcun reale contraddittorio, una immagine del tutto distorta della mafia.
A conferma della mala fede di Vespa e dei vertici della RAI vi è il gravissimo fatto che nelle ore della polemiche, l'azienda ha replicato che avrebbe successivamente mandato in onda "una puntata sull'antimafia", come se fra mafia e antimafia la RAI potesse permettersi di applicare la par-condicio!
Infine sono certo che quella di Roberto Alajmo sia stata una provocazione volta appunto a sottolineare l'assenza di un vero contraddittorio giornalistico durante "Porta a Porta".
Egli sa bene infatti che il Teatro Biondo non potrebbe contenere tutti i familiari delle vittime di Totò Riina.
Il riferimento a Roberto Alajmo riguarda le dichiarazioni di quest'ultimo, che aveva detto che il teatro Biondo avrebbe potuto ospitare la presentazione del libro di Salvo Riina, a patto di poter scegliere l'intervistatore.