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L'estrema punta della Sicilia che accoglie il visitatore non può che riservare una serie di miti e leggende che incuriosiranno ed appassioneranno chi le saprà gustare. Messina, Ganzirri e Torre Faro sono i punti d'interesse di un itinerario che si snoda in circa 10 km di costa e di colori, che solo questa zona della regione sa riservare. Dopo una visita approfondita a Messina, scrigno di molti "tesori", passando per la Via Consolare Pompea, si costeggerà lo Stretto di Messina nel suo splendido scenario e si arriverà all'incantevole paesaggio dei due laghetti artificiali, i laghi di Ganzirri, proprio a ridosso dell'ultimo lembo di terra prima del mare,Torre Faro, dove vi innamorerete di uno dei simboli della città, U' Piluni.
 
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Vogghiu muriri 'nsieme a tia!
Cu nu saltu si truvau
'Ncucchiu, 'ncucchiu,
Cori a cori,
E accussi' finiu l'amuri di due pisci sfurtunati
Chista è 'na storia d'un piscispada
Storia d'amuri, d'amuri"
(U' Pisci Spada – Domenico Modugno)

Per le particolari modalità con cui si svolge, più che di pesca del pesce spada si potrebbe parlare di caccia.
Le tradizionali imbarcazioni utilizzate in Sicilia per la pesca del pesce spada, che si possono vedere frequentemente navigare nelle acque dello Stretto, vengono chiamate Spatare o Feluche. Oggi ne sono rimaste circa 12 tra Messina e la Calabria.
 
Le feluche sono provviste di un albero di avvistamento alto oltre 20 m, da cui l’“antinneri” segnala la presenza del pesce spada. Dalla prua della barca fuoriesce poi un altro ponte metallico, la "passerella" appunto, da dove il fiocinatore, avvertito dall'avvistatore, con il suo arpione vibra il colpo alla preda.

Nell'area dello Stretto, la tradizione millenaria della pesca del pescespada è alla base della sua cucina, famosa per i tanti piatti che esaltano la tenerezza e l'aroma della sua carne. Già nell'antichità il pescespada figurava nelle mense più raffinate, come attesta il gastronomo e poeta Archèstrato di Gela (IV secolo a.C.). Una ricetta tipica è quella del pescespada “a gghiotta”, cucinato cioè in una gustosa salsa di pomodoro arricchita con cipolla, capperi, sedano e olive verdi snocciolate. Secondo gli intenditori per esaltare la carne del pescespada bisogna arrostire le trance sulla brace e condire col sammarigghiu, cioè con un battuto di olio, limone, sale aglio, prezzemolo tritato e molto origano.
Squisite sono poi le braciole di pescespada ottenute dal caciocavallo, cioè dalla parte anteriore dell'addome che viene tagliata a fettine, le quali vengono poi riempite di pan grattato condito con poco olio, prezzemolo, aglio e pepe.
Col pescespada si farcisce nel messinese anche un pasticcio di pastafrolla in cui oltre alla polpa del pesce, cucinata a gghiotta, si possono aggiungere zucchine fritte, piselli, carciofi affettati, e che è detta impanata di pescespada.

Dove poter assaggiare il prodotto

– Mancuso "La Sirena" Trattoria 
Via Lago Grande 96
98165 Messina
Loc. Ganzirri
+39 090 391268
 
– Bellavista Ristorante
Via Circuito 126
98166 Messina
Loc. Torre Faro
+39 090 32668