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Un romanzo avvincente e allegorico, sulla donna che si misura con la scrittura e il potere, dal 1500 ai nostri giorni. Una testimonianza della forza delle donne, del coraggio di affrontare le avversità, della difesa indomita e della dedizione ai propri ideali, della ripulsa del male, a costo della vita. Figure forti di donne realmente vissute sulle quali l’Autrice si è documentata anche su fonti inedite: Ursula, venditrice di pianelle, condannata dal Tribunale del Sant’Uffizio al fuorbando e alla fustigazione; suor Agueda, arrestata come quietista; Francisca, accusata di essere strega e condannata alla damnatio memoriae; Garronfola, affittaletti della flotta spagnola di stanza a Messina, frustata e spogliata dei suoi averi; la terziaria Gertrude, condannata al rogo come molinosista… Tutte eretiche siciliane che la contemporanea Alda, autistica scrittrice fallita siculo-milanese in cui è adombrata la poetessa Alda Merini, riesuma dalla bolgia infernale in cui si trovano per farle raccontare in una lingua originalissima e contaminata, che fa ricorso talora al siciliano, allo spagnolo, al latino. E poi Peppa la cannoniera, eroina risorgimentale vittima della sua fiducia nell’illusorio cambiamento politico e sociale di quegli anni. E Mariannina Coffa, la poetessa di Noto che cercò la luce in logge magnetiste.