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ImmagineLe zecche sono artropodi (acari appartenenti alla classe degli Arachnidi), delle dimensioni dai 2 agli 8 millimetri, che parassitano gli animali (cani, topi, uccelli, ovini, animali selvatici) e, occasionalmente, anche l’uomo, nutrendosi del loro sangue. In Italia si possono incontrare prevalentemente due tipi di zecche: la zecca dei boschi (Ixodes Ricinus) che vive nel sottobosco e nelle zone umide e ombreggiate con vegetazione bassa ed un letto di foglie secche, attaccando prevalentemente nel periodo tardo-primaverile ed estivo, potendo essere responsabile della trasmissione all’uomo della malattia di Lyme (che andremo ad approfondire) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), che normalmente parassita solo il cane, ma può rendersi responsabile della trasmissione all’uomo di una malattia chiamata febbre bottonosa.

ZECCA 5Anch’essa è particolarmente attiva nel periodo tardo-primaverile ed estivo, prediligendo gli ammassi di macerie edili, le cucce, le cataste di legname, soprattutto nelle zone d’ombra. Lamalattia di Lyme è una malattia infettiva causata da un batterio spirocheta il cui nome èBorrelia burgdorferi, un microrganismo che si trova all’interno di alcune zecche (Ixodes Ricinus) e può essere trasmesso all’uomo quando esse si attaccano alla pelle. I primi casi di malattia furono descritti nel 76’ in un gruppo di bambini del Comune di Old Lyme della Contea di New London, nel Connecticut (USA) e 5 anni dopo, Willy Burgdorfer, evidenziò le spirochete responsabili della malattia dei bambini. In origine, la malattia venne chiamata “artrite di Lyme” dato che la manifestazione clinica principale era proprio l’artrite, ma in seguito si capì il carattere sistemico dell’affezione, che cominciò quindi ad essere descritta con il nome di “malattia di Lyme”.

ZECCA 1Il ciclo vitale di tutte le specie di Ixodes è molto simile, attraversando diversi stadi evolutivi (uovo, larva, ninfa e adulto), ognuno dei quali dura circa un anno, prevede diversi ospiti (roditori e uccelli per le larve, animali di dimensioni maggiori per le ninfe e gli adulti) e un solo pasto di sangue, che dura mediamente pochi giorni. La zecca si fissa all’ospite in 10-15 ore: ad una fase meccanica di penetrazione, segue una fase secretoria, in cui il parassita produce una specie di cemento cilindrico attorno al suo apparato di ancoraggio. Terminato il processo di fissazione, incomincia il pasto di sangue, in cui si alternano fasi di suzione e di rigurgito. La zecca succhia sangue e poi rigurgita acqua e sali per ripristinare il suo equilibrio osmotico, concentrando così elevate quantità di sangue dell’ospite Molto probabilmente i germi patogeni penetrano nell’organismo dell’ospite alla fine del pasto di sangue, quando si verifica l’abbondante rigurgito.

LYMETornando alla malattia di Lyme, nella fase precoce, nel 1° stadio (infezione localizzata),dopo il morso della zecca, può comparire, in alcuni casi, intorno alla puntura, un arrossamento della pelle che tende lentamente a ingrandirsi, fino a formare una vasta lesione con bordi leggermente in rilievo con un’area centrale di color rosso acceso o vescicolosa o necrotica (eritema migrante), che si manifesta dopo un periodo che varia dai 2 ai 40 giorni dalla puntura del parassita e può scomparire spontaneamente, senza nessuna cura, dopo alcune settimane, ma ciò non significa che l’infezione sia risolta. Nel2° stadio (infezione disseminata), se l’infezione non è conosciuta e curata, può diffondersi nell’arco di qualche mese a tutto l’organismo; in particolare può interessare: la pelle (con comparsa di chiazze rossastre in più parti de corpo); le articolazioni (quelle colpite potranno essere dolenti, ad es. ginocchio), il sistema nervoso (con l’insorgenza di: meningite, paralisi del nervo facciale); ma la malattia può interessare anche cuore (blocco atrio-ventricolare, mio-pericardite), occhi (irite, coroidite), fegato (epatite lieve o ricorrente), reni (ematuria microscopica e proteinuria),vie respiratorie (faringodinia, tosse). Nel 3° stadio(infezione persistente), sempre se non riconosciuta e curata, dopo un anno e più si possono evidenziare ancora altri disturbi alla pelle (cute mostra un’acrodermatite cronica atrofizzante, gli episodi artritici diventano più frequenti e più duraturi, al sistema nervoso (con encefalomielite cronica, paraparesi spastiche, andatura atassica, disturbi mentali lievi, poliradiculopatie croniche), al cuore (può essere interessato con una cardiomiopatia dilatativa); agli occhi (che mostrano una cheratite).

LYME 1Se non si presenta la caratteristica eruzione cutanea, il medico deve porre domande dettagliate sulla storia clinica del paziente. Tra gli esami: analisi del sangue con il test immunoenzimatico ELISA, che rileva gli anticorpi per B. burgdorferi. Dato che a volte può dare dei risultati falsi-positivi, non è usato come unica prova per la diagnosi. Il test può non essere positivo durante la fase iniziale della malattia di Lyme, ma l’eruzione può bastare per la diagnosi, senza ulteriori test, nelle persone che vivono nelle zone infestate dalle zecche. Se il test ELISA è positivo, si effettua il test Western blot o Immunofissazione per confermare la diagnosi. Il test Reazione a catena della polimerasi (PCR) consente, invece, di rilevare il DNA batterico nel liquido di un’articolazione infettata ed è usato per le persone che possono avere l’artrite di Lyme cronica. Ovviamente il medico deve escludere la presenza di eventuali malattie(diagnosi differenziale) che provocano sintomi simili a quelli della malattia di Lyme (es. eritema polimorfo,babesiosi, rickettsiosi e meningoencefalite virale (TBE), meningite, sclerosi multipla ecc.). A seconda della fase e della gravità della malattia, il trattamento può variare e può richiedere un ricovero ospedaliero. La terapia consiste nella somministrazione di un antibiotico (amoxicillina o doxiciclina), eventualmente associato e un corticosteroide in caso di disturbi della conduzione atrio-ventricolare. La zecca rimane attaccata alla pelle attraverso la sua bocca e va rimossa , utilizzando un paio di pinzette o, in alternativa le dita, o un filo avvolto intorno alle sue mascelle. Se, pur avendo rimosso la zecca, la testa è rimadta attaccata, avvaletevi di un ago sterile, operando come per rimuovere una scheggia, per toglierla.

ZECCA 6La prevenzione del morso di zecca è esclusivamente di tipo comportamentale, e prevede norme da eseguire sia durante il viaggio che al rientro, controllando anche gli animali domestici. Durante le escursioni, camminate al centro dei sentieri, evitando il più possibile il contatto con la vegetazione; indossate calzature chiuse e alte sulla caviglia, pantaloni e camicie a maniche lunghe, possibilmente di color chiaro, in modo da poter identificare subito la presenza di zecche; infilate i pantaloni nelle scarpe e la camicia nei calzoni, per evitare che esse si infilino dentro. Occhio a zaini e vestiti: nelle soste non posizionateli su zone infestate, esaminandoli con cura prima di rindossarli. Usate repellenti per insetti (DEET o N,N-dietiltoluamide; permetrina sugli abiti), evitate di sedervi sull’erba. Al rientro, effettuate una doccia, cambiando ed ispezionando il vestiario, oltre ad osservare meticolosamente la vostra pelle, alla ricerca di eventuali zecche (ascelle, inguine, cuoio capelluto)con l’ausilio di un’altra persona, soprattutto per le zone difficilmente raggiungibili; ispezionate i vostri animali, rimuovete tempestivamente la zecca, evitando metodi impropri di estrazione (es l’applicazione di fiammiferi appena spenti, spilli o aghi arroventati o petrolio, benzina, trielina, ammoniaca, acidi vari ecc…. tutti metodi inducono un riflesso di rigurgito massivo da parte della zecca ,con aumento del rischio di infezione.

Caterina Lenti

Meteoweb