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PALERMO – Stava cercando di raggiungere al più presto l'ospedale Civico di Palermo e accanto aveva la moglie incinta, con le doglie e una forte emorragia, dopo la rottura delle acque. In via Emanuele Paternò, nella zona di via Oreto, il destino di entrambi è cambiato: la Smart guidata da Giuseppe Zito, a causa di un avvallamento, decollò letteralmente. L'uomo ha perso il controllo dell'auto e la moglie, Rosaria Maranzano, morì subito. Il bimbo che la donna aveva in grembo, nato con il cesareo, ha retto solo qualche giorno. Adesso, il giudice monocratico di Palermo ha condannato Giuseppe Zito, dopo sei ore di camera di consiglio, a otto mesi pena sospesa per omicidio colposo. 

In origine, era stata chiesta la condanna a tre anni. Nessun risarcimento è stato disposto per i genitori della donna, che si sono costituiti parte civile. "Zito non ha commesso nessun omicidio colposo – ha detto al Giornale di Sicilia l'avvocato dell'uomo, Guido Galipò -, leggeremo le motivazioni e poi faremo appello. È una sentenza molto mite rispetto alle richieste della Procura, ma ci sono tutti gli elementi per una assoluzione". Secondo la difesa, le condizioni della donna erano gravi e doveva essere trasportata in ospedale al più presto. Le condizioni dell'asfalto, inoltre, erano pessime e il guardrail non era a norma, altrimenti avrebbe assorbito l'urto, evitando i gravi danni.

Foto: Corriere del Mezzogiorno