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Parlando della tragica morte di suo marito Gaetano Adelfio (leggi qui) negli studi del programma tv "Storie Vere", Serena Franna comprensibilmente si commuove. Mentre le condizioni peggioravano a causa di un infarto, a detta della famiglia infermieri e medici insistevano a chiedere i documenti. "Mio marito si poteva salvare. Mi hanno detto che era un attacco di epilessia e che io non capivo niente alcunché. Nessuno mi ridarà mio marito, ma chi ha sbagliato deve pagare", dice la donna.

In studio anche l’amico e l’operatore del 118 Gabriele Raffadale, che ha seguito la vicenda sin da quel drammatico pomeriggio: "Era chiaro che Gaetano aveva un infarto. Io l’ho detto alla sala operativa del 118. Ho detto di farmi trovare tutto pronto per fare visitarlo visitare subito. Da Casteldaccia lo abbiamo portato al Policlinico. Qui non abbiamo trovato nessuno ad aspettarci. Gaetano è rimasto in una sedia a rotelle per 15 minuti. Mentre eravamo in attesa Gaetano si è messo in piedi e mi ha detto 'Cucì, sto morendo'. Il medico lo ha visto quando lui era ormai spacciato".

Anche il padre di Gaetano, 41 anni appena, aveva chiesto giustizia: "Non può succedere che mentre una persona è in fin di vita gli infermieri chiedano il documento per registrarlo lasciandolo svenuto per 10-15 minuti", aveva detto Santino Adelfio, operaio del porto di Palermo. I genitori e gli amici sono stati sentiti dalla polizia nel corso della denuncia. La procura ha aperto un’inchiesta: il pm Bruno Brucoli ha spedito tre avvisi di garanzia per omicidio colposo al medico Giuseppe Calvaruso e agli infermieri Ezio LipariMaria Angela Barbara Castagna, come riporta "BlogSicilia".