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Continuano a emergere le storie delle 130 vittime degli attentati di Parigi. Accanto a quelle degli eroi che hanno salvato uno sconosciuto e dei fidanzati che hanno perso la vita insieme, c'è anche quella di qualcuno che è morto da solo, nel suo appartamento. Questa la sorte di Stéphane Hache, colpito da uno sparo mentre era in casa, proprio accanto al Bataclan

Un destino tragico, reso ancora più drammatico da un dettaglio in particolare: da sole due settimane Stéphane viveva in quel piccolo appartamento al primo piano, in Passage Saint-Pierre-Amelor, stradina che costeggia il lato sinistro del teatro, via di fuga di tanti sopravvissuti. Era solo una sistemazione provvisoria, prestata da amici, nell'attesa di trovare una casa.

Una pallottola vagante, partita da uno dei kalashnikov dei terroristi, forse rimbalzata sul balcone, lo ha colpito alla schiena. "Sappiamo solo che il proiettile – racconta a Le Parisien uno degli amici – lo ha preso vicino al cuore. Almeno non ha sofferto". Il corpo di Stéphane, riverso sul pavimento, è stato trovato solo il giorno dopo dai pompieri, allertati dagli amici che non erano riusciti a mettersi in contatto con lui