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Lavoro per i giovani siciliani, presentati i bandi per l’apprendistato di primo e terzo livello. A presentare la novità è stato Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale.

«Il raccordo tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro non può essere lasciato al caso. L’intero sistema della formazione deve essere orientato all’occupazione». L’assessore lo ha detto nel corso di un incontro presso l’Istituto Tecnico Vittorio Emanuele II di Palermo. I bandi sono stati creati d’intesa con l’ufficio scolastico regionale e Anpal servizi.

L’apprendistato di primo livello prevede un finanziamento di 7 milioni di euro. Coinvolgerà ragazzi tra i 15 e i 25 anni, che potranno conseguire la qualifica professionale, il diploma di istruzione secondaria di secondo grado professionale oppure ottenere il certificato di specializzazione superiore (Its).

L’apprendistato di terzo livello, invece, prevede uno stanziamento di 4 milioni di euro e coinvolge Università, Enti di ricerca, istituti tecnici superiori e Afam.

I bandi: lavoro per i giovani siciliani

«La debolezza del settore imprenditoriale siciliano è certamente un elemento di grave difficoltà per l’applicazione del sistema duale ed è anche una delle motivazioni principali della fuga di cervelli che caratterizza il Mezzogiorno del nostro Paese».

«I due bandi presentati oggi, uno per l’apprendistato di primo livello e l’altro per l’apprendistato di alta formazione e ricerca hanno proprio l’obiettivo di potenziare il dialogo tra il mondo dell’istruzione e della formazione con quello delle imprese per facilitare l’assorbimento occupazionale dei nostri ragazzi».

«Il contratto di apprendistato diventa quindi uno strumento utile alla formazione dei giovani, oggi più che mai necessario ad innalzare il loro livello di istruzione favorendo al contempo l’inserimento nel mercato del lavoro tramite una forma di occupazione stabile e di qualità. La responsabilità della politica in questo processo è straordinariamente elevata e da ciò dipende certamente il futuro della Sicilia». Queste le parole di Lagalla.