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La più importante risorsa idrica per la Sicilia orientale è sull'Etna e tre ricerche dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia stanno indagando proprio sulla comnprensione dei processi che determinano l'abbondanza degli elementi di origine vulcanica sciolti in acqua. Secondo gli esperti, il vulcano rende in qualche modo speciali o per lo meno caratteristiche le acque catanesi. I gas sommitali influenzano la composizione chimica di piogge e neve, le rocce basaltiche rilasciano grandi quantità di metalli alcalini e alcalino terrosi, infine i gas inerti si disciolgono in falda acquifera.

«La falda dell’Etna, alimentata dalle piogge e dallo scioglimento della coltre nevosa – spiega Marcello Liotta, ricercatore Ingv di Palermo – è stata oggetto, nel corso degli ultimi anni, di numerose ricerche scientifiche. Le caratteristiche dell’edificio vulcanico, le peculiari condizioni climatiche e la presenza di un pennacchio vulcanico persistente rendono infatti la falda etnea uno scrigno di segreti, molti dei quali ancora da scoprire».

«L’area sommitale del vulcano è caratterizzata da piogge acide a causa della presenza persistente del pennacchio vulcanico che rilascia ingenti quantità di gas acidi e aerosol nell’atmosfera. Nonostante la chiara evidenza di precipitazioni acide, dimostrata da ricerche precedenti, il contributo in falda degli elementi provenienti dal pennacchio non era mai stato identificato fino ad ora», spiega ancora Liotta. 

Le piogge acide vengono neutralizzate dalla interazione con le rocce basaltiche che costituisco l’edificio vulcanico e si infiltrano nella falda. «Dallo studio della composizione chimica delle acque è stato identificato, per ciascun elemento, il contributo dovuto al pennacchio e quello dovuto ai processi di interazione acqua-roccia. Quest’ultimo favorito dall’elevato contenuto di anidride carbonica di origine magmatica disciolta nella falda. La composizione isotopica dello stronzio ha consentito, inoltre, di quantificare il contributo in falda di piccolissime frazioni di soluzioni ipersaline che risalgono attraverso il basamento sedimentario, insieme a grandi quantità di gas».