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Le Iene hanno provato a rispondere ad una domanda che tanti si sono posti negli ultimi mesi e soprattutto dopo gli attentati del 13 novembre: Cosa pensa un terrorista dell'Isis. L'inviato Marco Maisano è stato portato dalle milizie peshmerga a Ebril, in Iraq, dove ha incontrato tre miliziani catturati dai curgi e imprigionati. La speranza di Maisano è intervistare i miliziani e, grazie all'aiuto dei curdi, riesce a incontrare tre prigionieri. 

Le parole degli intervistati mostrano quanto sia efficace l'indottrinamento da parte dello stato islamico. Uno di loro ha spiegato che sotto l'Isis guadagnava 300 dollari al mese (più di quanto non portasse a casa con un 'normale' lavoro da muratore) e che i cristiani nello Stato Islamico vengono uccisi se non pagano una tassa o se non si convertono. 

L'inviato ha anche intervistato un ragazzo di 15 anni, convinto dai compagni ad arruolarsi: dopo aver ricevuto alcune indicazioni di base su come si usa un'arma ed essere stato indottrinato sul concetto di infedele, il giovane si è dichiarato pentito di aver seguito lo Stato Islamico. Il terzo intervistato, invece, parla a fatica e confonde i pensieri, probabilmente poiché porta ancora addosso i segni di un'esistenza difficile. 

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