INAUGURAZIONE VENERDI' 15 MAGGIO ALLE 20.30 con LIVE PAINTING PERFORMANCE di Salvo Muscarà in via Spaventa
EBRU opere di KUBILAY ERALP DINCER / promosso dal Consolato Turco in Italia e dalla Associazione di promozione interculturale E.U.M.E.T.R.A. con il patrocinio del Ministero della Cultura di Turchia.
Caterina Aidala
Gianni Andolina
Iuri Barreca
Anna Bialecka
Salvatore Castellino
Giombattista Cultrera
Anna Faro
Montserrat Grau Ferrer
Paolo Golino
Alberto Grande
Vincenzo Marcì
Stefano Musso
Toti Spataro
Mimma Ragonese
Johanne Ricard
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Catalogo in galleria
ingresso libero/free entry
ore 10.00/13.00 – 17.00/20.00
chiuso il lunedi
Presentazione critica Michele Romano
Ufficio Stampa Emanuela Volcan
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Un grazie a Vincenzo Medica, al suo lavoro paziente e accurato, alla sua speciale virtù, quella di intuire quale delicata relazione esiste fra i luoghi, il tempo e le persone che lo interpretano.
Cettina Raudino
Pablo Picasso
I temi trattati dall'artista , solidarietà, fiducia, colpa, coscienza e tanti altri, sono i principi fondanti di una comunità cosmogonica, che grazie a questi puri messaggi visivi e plastici giungono all'osservatore attento attraverso una danza spaziale (i gruppi seriali di bambini) quasi ancestrale, l'essenza e la monocromia delle forme corporali alludono ad una purezza primordiale, quell'infanzia ricca di valori creativi e interattivi.
La danza nelle arti visive rievoca una atavica collettività, una identità antropologica che Matisse, nel momento più buio del Novecento traduce in un abbraccio universale, segno di chiara armonia umana, una felicità che solo nel puro gioco dell'infanzia si trasmuta in musica e poesia dell'Anima.
Lo pose semplici, quasi quotidiane, dei bambini di Coco, la loro ludicità rituale inducono l'osservatore ad interagire ruotando e attraversando lo spazio vitale dell'opera, una interazione attiva che spiazza e coinvolge, che pongono quesiti apparentemente semplici e seriali, lo sguardo e la fisiognomica corporale, quasi ginnica, è un vero segno rituale, dove la luce dialoga con la pura forma dell'infanzia.
Un popolo di pace, di gioco e di purezza, una comunità che si narra attraverso l'artista con gesta cadenzate dalla forza plasmatrice delle sue mani, un messaggio alto e altro, che punta l'indice verso una realtà quotidiana e metropolitana fortemente assente ai principi di comunicazione e di ascolto collettivo. Una visione non sempre felice di questa nostra realtà, che disattenta ai piccoli gesti si dirige e si concentra a manipolazioni genetiche e virtuali. Coco ci illumina attraverso la purezza del gesto e all'essenza di uno sguardo emozionato e stupito di un bambino, che disorienta anche il grande cultore della scienza e del sapere.
Un messaggio etico avvolge la spettacolarità della scultura di Orazio Coco, la sua scelta di una comunità infantile o dell'infanzia non è, a mio parere, puramente casuale, l'artista mira la sua attenzione sulla crescita generazionale, quel sistema universale e umano, che intravede nell'Essere, il fulcro di un mondo più sensibile all'Uomo, alla sua coscienza e al suo valore introspettivo.
Michele Romano
Accademia di Belle Arti di Catania
L’esercito della speranza é un evento artistico terapeutico che nasce dalla sensazione di appartenere ad una società in cui la maggioranza é priva di valori, in cui prevale il disinteresse reciproco. Ma, poiché abbiamo il compito di consegnare il mondo alle nuove generazioni, dobbiamo recuperare i giusti valori nei rapporti con gli altri. Virtù come la fiducia, il coraggio, il perdono, la purezza, sono assenti nel nostro vivere quotidiano tranne nei bambini piccoli. Allora é giusto che tali virtù siano rappresentate da chi le possiede intrinsecamente e da chi ha ancora l’energia di curare le convinzioni alienate dell’adulto. Per questo l’esercito é composto da sculture in terracotta di bambini, che ricordano l’esercito di Qin Shi Huang. Ma, mentre gli 8.000 guerrieri cinesi sono armati, la schiera di virtù di terracotta é nuda. Sono gli sguardi di questi bambini la loro arma. Dai loro occhi, puntati su di noi, si irradia un messaggio. Non importa che questo messaggio sia percepito o accettato. I miei bambini hanno il potere magico di curare il mondo. Anche a prescindere da me. Questa é la mia convinzione forse un po’ folle o fuori moda per la società attuale: l’arte deve avere una funzione essenzialmente educativa. Come avveniva tra i popoli primitivi, in cui l’artista collaborava con il mago, il sacerdote o il medico. Qualcuno nel mondo crede ancora nei buoni valori e nella possibilità di comunicarli alla collettività, anche se non sono certo che la collettività voglia essere salvata.
Orazio Coco
It is an artistic exhibition with a therapeutic aim.
The idea comes from a sensation of partaking in a society where most people are without moral values, and where nobody is interested in each other.
However today we are forced to live together and our task is to hand over the world to the new generation, therefore we have to reintroduce a concept of exchanging certain values.
I noticed that children interact better than we do. However, when they communicate with adults they change and adapt to our ways. At the same time the adult influenced by his child’s personality, and recognising his weaknesses could try to change his way of live.
Virtues such as, trust, courage, forgiveness and purity are not part of our everyday life, except for in small children. So it is right that these values are present in those who really feel them and those who can give his strength in order to take care of adult alienation.
For this reason the army of hope is made up of children in terracotta sculpture which reminds us the Qin Shi Huang Army, both protectors of precious moral values.
The project will show 6 different exhibits which thanks to the positioning of the sculptures in the space, guides the spectator in an interior way to find the forgotten moral values.
Orazio Coco
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L'ESERCITO senza armi, nella recensione di Dalia Monti:
500 chili di argilla rosa utilizzati. 1120 dita modellate con l’argilla. 114 occhi che ci osservano. 8 virtù -la fiducia, il coraggio, il perdono, il senso della colpa, la purezza, la coscienza, la solidarietà, la responsabilità- da trasmettere. 8 ambientazioni che spingono lo spettatore in un percorso interiore di comprensione dei valori smarriti e desiderio di ritorno alla natura 56 bambini di terracotta. 1 cavallo con 2 occhi e 4 zampe ad attenderci all’ingresso. 37 anni l’età dell’artista che è già alla sua quarta produzione – il Corpo e il Desiderio, Creare per Catania, Matruzza Bedda e l’Esercito della Speranza). 2 figlie fonte di ispirazione e nuove risorse. 4 anni di lavoro per maturare e realizzare il progetto. 1 evento artistico con finalità terapeutica, originale negli intenti e nella realizzazione; 1 esercito di bambini in terracotta che ricordano l’esercito di Qin Shi Huang. Ma mentre gli 8.000 guerrieri cinesi sono armati, la schiera di virtù di Orazio Coco è nuda. -Sono gli sguardi di questi bambini la loro arma, dai loro occhi puntati su di noi si irradia un messaggio. Non importa che sia percepito o accettato -dice Orazio Coco- I miei bambini hanno il potere magico di curare il mondo. Anche a prescindere da me. Questa è la mia convinzione, forse un po’ folle o fuori moda per la società attuale: l’arte deve avere una funzione essenzialmente educativa. Come avveniva tra i popoli primitivi, in cui l’artista collaborava con il mago, il sacerdote ed il medico- Così lasciamo Orazio Coco tra il suo esercito di bambini silenziosi ma convincenti. E mentre torniamo a casa ci accorgiamo di essere pervasi da una sensazione di serenità nuova. Qualcuno nel mondo crede ancora nei buoni valori e nella possibilità di comunicarli alla collettività, anche se non siamo certi che la collettività voglia davvero essere salvata. Ma questa sensazione di serenità è un regalo che speriamo ci accompagni ancora il più a lungo possibile.
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