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a Carretto siciliano - Foto di A. MessinaDel “lampiunaru” posso parlare solo per sentito dire, infatti, già ai tempi della mia prima infanzia, le strade erano illuminate dalla luce elettrica e quindi questo personaggio non aveva più ragione di esistere, ma devo dire che nel mio paese d’origine, e chissà in quanti altri centri della Sicilia, c’era una famiglia la cui “ngiuria”(soprannome) era proprio “lampiunaru” il che mi fa pensare che qualche loro antenato aveva esercitato quella professione. Il “lampiunaru” , era colui che ogni sera passava per le vie accendendo con una lunga fiaccola i lampioni ed ogni mattina all’alba, li spegneva con un lungo bastone munito di una specie di cappuccio. In tempi più remoti, questo stesso personaggio ogni mattina “abbanniava" ad ogni canto, per avvertire la gente che era già giorno e bisognava alzarsi ed andare al lavoro.

“Lu carritteri” e “lu gnuri” si possono considerare mestieri paralleli, l’uno e l’altro guidavano animali da soma aggiogati ad un mezzo di trasporto,
Ma c’è una differenza: “lu carrittieri” è stato l’antenato del moderno camionista, infatti trasportava materiale di vario genere con il suo carretto, ”lu gnuri”, invece guidava le carrozze e gli altri mezzi di trasporto su cui viaggiavano le persone.
La funzione di quest’ultimo personaggio è venuta meno per prima: con l’affacciarsi
dei treni i “gnuri”di lungo tragitto sono scomparsi, ne è rimasto qualcuno alla guida dei “carrozzini” dei nobili e, tuttora, in città, i cocchieri delle carrozzelle con fini prettamente turistici.
Vicino a casa mia abitava un anziano signore , la cui “ngiuria” era “Peppi lu gnuri” probabilmente dal mestiere di qualche suo avo.
”Lu carritteri” invece ha continuato a lavorare a lungo, specie nei paesini agricoli, e il carretto siciliano ha continuato per lungo tempo a prestare i suoi servizi per trasporti agricoli, industriali,per traslochi, ecc.
Nella mia strada abitava un carrettiere, teneva il suo mulo in stalla(sotto casa) e il carretto posteggiato all’angolo della strada: Ricordo che, quando doveva fare dei trasporti, svegliava tutta la strada all’alba per preparare il mulo, aggiogarlo al carretto e infine , partire con con quelle grandi ruote senza pneumatici che facevano un rumore infernale sul selciato della strada. Il mestiere di “carritteri” è scomparso definitivamente con l’avvento del furgoncino a tre ruote : “A lapa ”come viene ancora spesso chiamato nelle nostre zone. — con Bruno Ortu, Rosa Accolla, Franco Gemme, Concetta Priolo, Aysel Alikhanova, Francesco Mina', Careddu Gabriella, Graciela Bongiovanni, Gemma Potts, Vincenzo Fonzo e Pennino Giacomo Francesco