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01Era stata l’associazione di promozione sociale Fiori di Acciaio a sollevare il “polverone” e far notare l’aperta violazione della legge 120/2011, con l'esclusione delle donne dall'assetto amministrativo di nove società siciliane, pubbliche o a partecipazione pubblica. “Un carnet da cui adesso esce, e ne siamo lieti – dice l’associazione Fiori di Acciaio – l'Airgest dopo la nomina di Luciana Giammanco, terzo componente del nuovo consiglio di amministrazione, a cui vanno i nostri migliori auguri. Questa città, questa regione, questo paese hanno bisogno di donne capaci, competenti, professionali. Le donne con la D maiuscola devono essere automaticamente considerate meritevoli di ricoprire un ruolo gestionale e di controllo, e inserite all'interno dei ranghi dirigenziali, senza che ci sia bisogno di far notare un’aperta violazione di legge perché ciò accada. Purtroppo, però, non c'è ancora una cultura in tal senso”. Luciana Giammanco prende il posto di Fulvio Bellomo, direttore generale del dipartimento Infrastrutture a Palermo, indicato in un primo momento. Un colpo "incassato" dall’Associazione da sempre in prima linea per le donne ma anche di chi vede i proprio diritti violati, ma ancora tanti colpi da portare a segno. “Monitoreremo la situazione – prosegue Fiori di Acciaio – finché la legge non verrà rispettata in tutte le società segnalate”. E lista delle società che violano la legge potrebbe incrementarsi: “Non staremo a guardare – conclude Fiori di Acciaio – i cittadini chiedono competenza e professionalità da chi li amministra. Miriamo a una politica del ‘Fare’, e non a una politica fatta di parole e frasi vuote”.