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La Sicilia più bella trionfa ancora: Militello Val di Catania è stato proclamato “Borgo più bello d’Italia 2025” nel corso del celebre concorso “Il Borgo dei Borghi“, trasmesso in prima serata su Rai3. Un riconoscimento che premia la bellezza architettonica e la valenza storica di questo gioiello incastonato nella provincia etnea, già inserito tra i patrimoni dell’Umanità Unesco per il suo contributo al tardo barocco della Val di Noto.

Sul podio, subito dopo Militello, si sono classificati anche Agliè, in Piemonte, e Vignanello, nel Lazio, confermando la qualità delle candidature giunte da ogni angolo del Paese.

La Sicilia e il primato dei borghi

La vittoria di Militello consolida il ruolo della Sicilia come culla di bellezza e cultura. È la quinta volta che l’isola conquista il titolo, dopo i successi di Gangi (2014), Montalbano Elicona (2015), Sambuca di Sicilia (2016) e Petralia Soprana (2018).

Con i suoi 6.600 abitanti, Militello riesce a coniugare paesaggio, arte e tradizione. Un nome noto a molti anche per essere il paese natale di Pippo Baudo, storico conduttore televisivo e simbolo del Festival di Sanremo, al quale è dedicata una delle vie principali del centro storico.

Grande la soddisfazione del sindaco Giovanni Burtone, che ha dichiarato: “Una vittoria straordinaria che premia anni di lavoro e dedizione per la valorizzazione del nostro patrimonio. Questo primo posto conferma che la strada intrapresa è quella giusta: investire sulla cultura, sul nostro patrimonio Unesco e sulle bellezze naturalistiche come le cascate dell’Oxena. Rai3 e la trasmissione Kilimangiaro ci hanno dato una visibilità nazionale che sapremo sfruttare. Ci aspettiamo l’arrivo di turisti, viaggiatori, curiosi e investitori interessati a scommettere sul nostro territorio con nuove attività di accoglienza e servizi per i visitatori”.

Tra mito e storia

La tradizione fa risalire la fondazione di Militello al 214 a.C., durante l’assedio romano di Siracusa. Ma l’ipotesi più accreditata riconduce le sue origini a un casale bizantino, come testimoniano le grotte rupestri con resti di affreschi sacri disseminate nei dintorni.

Il borgo ha conosciuto dominazioni arabe e feudali, sotto le famiglie dei Cammarata, dei Barresi e dei Branciforte, che ne hanno segnato la storia e l’architettura. Il cuore barocco di Militello è piazza Municipio, dove sorge la monumentale ex abbazia di San Benedetto. La chiesa annessa, risalente al XVII secolo, custodisce un coro ligneo in noce del 1735 e una statua policroma della Madonna del Rosario. Dopo il terremoto del 1693, la chiesa Madre fu ricostruita su via Umberto I, con tre navate che ospitano l’antico altare maggiore in legno. Ad essa è annesso il Museo di San Nicolò.

Tra le testimonianze più preziose del borgo spiccano l’oratorio di Santa Maria della Catena, con i suoi stucchi seicenteschi, e la chiesa di Sant’Antonio di Padova, ricostruita dopo il sisma.

Imponente è il santuario di Santa Maria della Stella, che domina l’omonima piazza con la sua elegante facciata settecentesca. All’interno si ammira la pala in terracotta invetriata dei Della Robbia, capolavoro del XV secolo, insieme al sarcofago gotico di Blasco Il Barresi.

Lungo via Porta della Terra si trova il Museo civico, ospitato nell’ex carcere. Da lì si può scendere verso Santa Maria della Stella la Vetere, antica chiesa parzialmente distrutta dal terremoto, che conserva un pregevole portale tardo-gotico del 1506 e magnifici altari seicenteschi. Adiacente, l’antica cripta dello Spirito Santo è uno scrigno di affreschi e simboli bizantini, memoria vivente della stratificazione culturale che rende Militello un luogo unico. Foto: Depositphotos.com.

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