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Cercasi giornalista professionista referenziato, con esperienza pluriennale, ottima conoscenza dell’inglese. Per lavorare gratis un anno. Di annunci del genere nel mondo in crisi dell’editoria se ne vedono parecchi, di questi tempi. Ma una proposta del genere che arriva dal Ministero dell’Interno è "inaccetabile".

L’annuncio è messo nero su bianco sul sito del governo. La procedura comparativa è stata indetta il 9 marzo, per una durata inferiore a 10 giorni. Scendendo nei particolari della (pseudo)offerta, il Viminale cerca un giornalista esperto e altamente qualificato: deve avere un’ottima conoscenza dell’inglese, "un’esperienza documentabile di almeno 3 anni nel settore della comunicazione e dell’informazione maturata nell’ambito della Comunicazioneistituzionale presso le Pubbliche amministrazioni e/o questa Amministrazione". 

Tutto questo a titolo gratuito. Il Ministero lo mette anche in neretto. È previsto solo un rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio fuori dal Comune di residenza. Ma nessuno stipendio. In compenso ci sarà da lavorare duro per un anno: il contratto è part-time, ma prevede svariate mansioni, dalla cura delle pubbliche relazioni con la stampa nazionale ed internazionale alla "individuazione e adozione di forme innovativedi comunicazione sia attraverso il web sia attraverso la realizzazione di prodotti video-documentali".

Manco a dirlo, in un attimo è scoppiata la bufera. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha definito "inaccettabile e offensiva". 

Per il momento, però, il bando resta valido. Per farsi avanti gli aspiranti hanno ancora un giorno di tempo: il termine per le candidature scade alle ore 12 del 18 marzo; l’esito della procedura verrà comunicato entro venerdì 8 aprile e poi pubblicato sul sito