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In Sicilia le tasse più alte d'Italia anche nel 2016. Triste, tristissimo primato – confermato – per l'isola più grande del Mediterraneo. Le aliquote sull'addizionale Irpef e sull'Irap resteranno ai massimo livelli, come riporta il "Giornale di Sicilia".

In particolare, l'aliquota dell'Irpef resta dell'1,73%, mentre quella Irap rimane al 4,82%. La media nazionale si attesta all'1,2% per l'Irpef. La Sicilia, di contro, parte da un'aliquota base dell'1,4% a cui si applica, al pari delle altre Regioni, un ulteriore 0,33% imposto dallo Stato. La quota extra che pagano i siciliani serve per colmare i buchi della sanità e in generale del bilancio. 

L'aumento dell'aliquota risale al 2006 quando il governo Prodi decise di aumentare la tassa per colmare il deficit prodotto nella sanità dai governi di Cuffaro. Un ulteriore aumento è arrivato poi nel 2011 e da allora nulla è stato più ridotto. Per lo stesso motivo anche la tassa a carico delle imprese è rimasta più alta rispetto alle altre regioni. In questo caso l'aumento imposto per far fronte ai debiti è dello 0,92%, che si applica all'aliquota base del 3,9%. 

Oggi gli introiti ricavati dalle tasse aumentate, che valgono mediamente 300 milioni l'anno, non sono più destinati alla sola sanità ma già dal 2012 vengono utilizzati anche per coprire mutui e altre voci del bilancio regionale. Insomma, un bruttissimo andazzo per la Sicilia. Tutt'altra storia rispetto a Irlanda e Regno Unito, che le tasse le tagliano. E tanto.

(nella foto l'assessore regionale all'Economia Alessandro Baccei e il presidente della Regione Rosario Crocetta)