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“Tutti possiamo sbagliare e io ho sbagliato a usare una infelice espressione che a me per primo non piace, non vado fiero di averla usata e, se potete, accettate le mie scuse”.

Lo scrive in una storia pubblicata sul suo profilo Instagram Morgan, nome d’arte di Marco Castoldi.

Con una foto che lo ritrae sulle aeree di parcheggio degli aerei all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, Morgan interviene dopo gli insulti al pubblico nel suo spettacolo di ieri sera al parco archeologico di Selinunte.

Non sono omofobo e condanno chi non ha rispetto per gli altri, al di là delle categorie a cui ci sentiamo di appartenere, è all’essere umano che si deve rispetto e, quindi, la mia reazione di ieri sera è stata ingiustificabile, una pessima caduta di cui mi scuso sinceramente”.

Morgan ha spiegato il perché di quella reazione: “È stata provocata dall’essermi sentito ferito nell’anima perché avevo appena dato tutto me stesso in una canzone improvvisata in quel luogo meraviglioso e commovente. L’avermi chiesto una cover di Battiato come fossi un jukebox, dopo una delle più ispirate performance della mia vita, mi ha letteralmente ucciso”. E ha concluso: “Resta il fatto che nulla giustifica le cose che ho detto”.