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Muore dopo un intervento al cervello, aperta inchiesta a Palermo. I familiari di una donna della Costa D'Avorio, operata nel luglio del 2015, vogliono vederci chiaro sulla morte di una donna di 43 anni, deceduta quattro mesi dopo un intervento giudicato dai medici necessario, per l'asportazione di due presunti tumori, che poi sono risultati non esserlo. A raccontare la vicenda è Repubblica: la Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo.

Ecco cosa si legge su Repubblica:

Il 16 luglio del 2015 la signora finisce sotto i ferri nel reparto di Neurochirurgia. “Prima dell'operazione – spiega l'avvocato Bartolomeo Parrino che assiste la famiglia – i chirurghi hanno fatto firmare al figlio della signora, che non capisce bene l'italiano, il consenso informato per l'uso del colorante fluorescina, una sostanza che illumina le cellule tumorali durante l'operazione ma che ancora era in fase sperimentale e non aveva ottenuto l'autorizzazione dell'Agenzia del farmaco per l'utilizzo in caso di interventi chirurgici per tumori al cervello”.

Durante l'operazione, alla donna, Therese Bozoma Andoh, sono stati asportati una serie di frammenti cerebrali, illuminati dalla fluorescina. Al risveglio, però, ha avuto un'emiparesi e difficoltà a parlare. Dopo due settimane, la situazione è precipitata: è entrata in coma e le è stata diagnosticata una meningoencefalite da toxoplasmosi. In gravissime condizioni viene trasferita all'unità Risveglio dell'ospedale di Sciacca, dove muore il 5 novembre.

Questa la replica da parte dell'ospedale: "Gli esami radiologici rilevavano due lesioni compatibili con la diagnosi di glioma e bisognava intervenire". A far luce sulla vicenda sarà adesso la Procura di Palermo.