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Nonostante Palermo sia una città piena di contraddizioni, in molti la amano, come l’iraniano Nasser che ha trovato in lei un rifugio e la possibilità di crearsi una nuova vita. Nasser è un persiano di 48 anni che diciassette anni fa è stato costretto ad abbandonare la sua terra e chiedere asilo a Palermo come rifugiato politico. La sua storia è lunga e travagliata, ma ha trovato un lieto fine proprio nella difficile realtà palermitana, dove Nasser ha creato uno spazio magico e accogliente nel quale trascorrere qualche ora in compagnia di buona musica, di un buon drink e di piatti ricercati ed esotici. 

Ma facciamo un passo indietro. Nel 2010 Nasser decide di scappare dall’Iran, lasciando la sua famiglia e il suo lavoro come commerciante di abbigliamento, per giungere in Sicilia dove ha trovato asilo presso la missione «Speranza e Carità» di Biago Conte, a Palermo, in via Archirafi. Lì ha vissuto una esperienza molto forte stando a fianco di molte persone in difficoltà. Successivamente ha fatto la richiesta per lo status di rifugiato ed ha iniziato il lavoro come mediatore culturale occupandosi dei migranti, dei minori a rischio a Bracaccio e Ballarò, sino ad arrivare ad oggi e all’apertura di Sciurùm.

Il locale, che si trova in via Maqueda nell’ex area Quaroni da poco ristrutturata, è un posto unico e magico, che esprime al meglio la personalità creativa di Nasser. Sciurùm, infatti, è totalmente arredato con oggetti di recupero e mobili realizzati da lui stesso: poltrone, tavoli, sgabelli ai quali ha ridato un nuovo stile originale ed eclettico.  Come ha raccontato in una recente intervista rilasciata al Giornale di Sicilia: «Sciurùm nasce come luogo di incontro tra le culture, il design, l’arte e il gusto. Un posto creato a Palermo per Palermo, perché si possa scegliere di restare piuttosto che andare via da una città che merita»