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Cerchiamo di capire insieme il perché di un ritardo nell’attribuire l'etichetta DOP al gambero rosso di Sicilia, nonostante i requisiti lo consentano.

Basta leggere l’elenco delle DOP italiane sul sito del Ministero per le politiche agrarie e alimentari per capire sin da subito che la Sicilia, con i suoi prodotti pregiati, è ancora all’alba di ogni cosa. 

Tra i 264 prodotti italiani ufficiali con marchio di qualità, compaiono soltanto due o tre DOP che riguardano il mare, ma guarda caso, si tratta per lo più specie lacustri (Trota e Salmerino del Trentino IGP, Tinca Gobba dorata del Pianalto di Torino). A fare la parte del leone nel panorama del nostro pesce di qualità resta in pratica da sola l’acciuga del Mar Ligure (IGP), insieme alla cozza di Scardovani (DOP) della foce del Po. 

Della DOP al gambero rosso di Sicilia dunque non vi è nessuna traccia ed il tutto risulta essere davvero inconcepibile.

Qualità del gambero rosso di Sicilia

Il gambero rosso di Sicilia è un prodotto pregiato e apprezzato dai migliori chef di tutto il mondo. E’ un vero tesoro ricco di qualità organolettiche, fortemente consigliato nelle diete soprattutto in quella mediterranea.

Mazara del Vallo in Sicilia è una delle località maggiormente interessata dalla pratica della pesca del gambero rosso che ogni anno vanta un volume di circa cinquanta tonnellate di pesca, con oltre 400 addetti ai lavori.

Una pratica che va portata avanti con reti da pesca che vanno a fondo oltre i mille metri ed il tutto con un procedimento altamente sostenibile, che non danneggia i mari, il crostaceo in sé e che piuttosto aiuterebbe di gran lunga l’economia della Sicilia.

Non solo, secondo uno studio del CNR condotto nel 2011 la qualità dei gamberi rossi di Sicilia è elevata proprio perché il prodotto risulta molto ricco di proteine e grassi insaturi, ricchi di calcio e vitamine e con un bassissimo contenuto calorico.

Cosa si è fatto in passato?

Qualcuno nel mentre si è mosso per tutelare con l’etichetta DOP il pregiatissimo gambero rosso di Sicilia. Ad interessarsi del caso sono stati il Distretto della Pesca di Mazzara del Vallo in collaborazione con l’Ispra e con l’Università degli studi di Palermo che hanno presentato un protocollo alla Regione Sicilia. Ieri il fascicolo è stato preso nuovamente in esame. 

Nel mentre il Presidente del Consorzio Pesca di Mazara del Vallo ha rilasciato la sua opinione:

“Il Gambero Rosso è un pilastro dell’economia del Mediterraneo! Un buon esempio di Blu economy da regolamentare con i paesi rivieraschi, e da supportare con adeguate azioni di marketing”.

Non ci resta che attendere fiduciosi. 

(tratto da economiasicilia.com)