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Novità sul caso Noemi Durini, la sedicenne di Specchia (Lecce) assassinata e ritrovata nelle campagna di Castrignano del Capo. Accusato del delitto è il fidanzato 17enne della vittima, reo confesso. Il gip del tribunale per i minorenni, Ada Colluto, ha nominato due consulenti per valutare la capacità di intendere e di volere del giovane. La consulenza psichiatrica avrà inizio il prossimo 3 novembre. Il 17enne è attualmente rinchiuso nel carcere minorile di Cagliari, con l'accusa di omicidio premeditato.

Nel decreto di fermo il sostituto procuratore della Repubblica Anna Carbonara ha contestato l’omicidio premeditato, per aver provocato “la morte di Noemi prelevandola alle 4.51 dalla sua abitazione con la Fiat 500 di proprietà della sua famiglia e conducendola in aperta campagna colpendola con l’uso di corpi contundenti; con le aggravanti di aver commesso il fatto con premeditazione, per motivi abietti o futili e di aver agito con crudeltà”.

Il 17enne ha dichiarato “di essersi immesso lungo uno strada che lo conduceva verso il centro abitato di Castrignano del Capo ma prima di arrivarvi, svoltava a sinistra lungo una strada sterrata. Qui dichiarava di essersi parcheggiato e, con la scusa che si sarebbero fumati una sigaretta, scendeva dall’auto insieme a Noemi con la quale si addentrava in un uliveto dove poi, approfittando di un momento propizio, colpendola con un coltello al collo, continuando a colpirla con delle pietre alla testa”. Poi si sarebbe allontanato “dal luogo dei fatti repentinamente con la propria autovettura disfacendosi del manico del coltello avvolto nella propria maglietta in un luogo che non ha saputo indicare”.