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"Non ho soldi per pagare il conto. Chiedeteli a mio padre, sono venuto in Italia proprio per cercarlo". Un uomo di 42 anni riusciva spesso a truffare ristoranti, hotel e altre attività aperte al pubblico in un modo non troppo ricercato. L'andazzo era sempre lo stesso: l'obiettivo era puntare sul presunto stato di bisogno dovuto al fatto di essere uno straniero da solo. È controversa la vicenda che coinvolge un uomo che gira l’Italia settentrionale da mesi alla ricerca di suo padre. Peccato che la persona in questione fosse all’oscuro della situazione.

In questo modo il 42enne ha truffato o tentato di truffare numerose strutture e attività di ristorazione. Il ristorante Road House di Padova è solo l'ultimo delle vittime: i responsabili si sono sentiti rispondere dall’uomo che doveva essere il padre che stava cercando, un imprenditore vicentino, a pagare il conto di ogni ristorante e albergo in cui si fermava, tra cui si segnala anche un hotel sul Canal Grande a Venezia.

"Il Messaggero" spiega che, una volta individuato da una pattuglia della polizia in seguito alla chiamata dei gestori di un locale dopo l’ennesima insolvenza, il 42enne avrebbe spiegato in inglese di trovarsi in Italia alla ricerca del genitore e di essere originario della Norvegia. Per questo motivo, ogni volta che si recava alla cassa, metteva sul tavolo la storia del presunto padre. Il piano sembrava infallibile perché la persona indicata esiste e risiede a Vicenza. Contattato dalle forze dell’ordine per avere chiarimenti sullo stato della relazione familiare, il "genitore" ha affermato di vivere questa spiacevole vicenda da anni. Ora la polizia è alla ricerca del truffatore.