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Novara di Sicilia - Foto dal sito del Comune - www.comune.novara-di-sicilia.me.itNovara di Sicilia è un comune gallo-italico della provincia di Messina. Nel dialetto locale viene infatti identificato come ‘Nuè’ e fa parte del circuito voluto dall’A.N.C.I., ‘Borghi più belli d’Italia’.

Nel piccolo territorio del comune sono stati ritrovati dei reperti che testimoniano le origini mesolitiche di Novara: come le abitazioni scavate nella roccia Sperlinga o i ritrovamenti di contrada Casalini. Le prime testimonianze di Novara di Sicilia però, arrivano a noi con il nome di Noa, città citata da Plinio. Nel IX secolo, i Saraceni edificarono la loro prima costruzione: il castello, in contrada Casalini, attorno al quale sorse precedentemente l’abitato bizantino. Fondamentale per le origini della cittadina, è sicuramente l’arrivo, intorno al 1061-72 di una colonia di lombardi, che occupavano la zona nord-occidentale dell’Italia (ovvero prevalentemente popoli provenienti soprattutto dalla Liguria e dal Piemonte), e da cui con tutta probabilità venne derivato il curioso nome della città. Nel 1171, venne fondata da Sant’Ugo, l’abbazia di Santa Maria Nucaria, prima edificazione cistercense di Sicilia. Al XIII secolo, risale invece la struttura fortificata ad opera di Ruggero di Lauria. Nel XIV secolo, terra e castello sono possedimento della famiglia di origine normanna Palizzi e, in seguito, dei Vinciguerra Aragona. Nel XVII secolo, il borgo raggiunge il suo massimo sviluppo: ed è a quest’epoca che risale il grosso della sua espansione urbanistica.

L’antico Castello, di cui oggi restano solo i ruderi, è situato su una rupe a strapiombo. Dalla cima si gode l’ampiezza della vallata che digrada verso il mare: ed è possibile scorgere, all’orizzonte, persino le isole Eolie.
La via Dante Alighieri collega l’area del Castello al Duomo di Santa Maria Assunta, edificato nel XVI secolo. La chiesa presenta una facciata con ampia scalinata; l’interno è a tre navate con colonne monolitiche in pietra. L’abside ospita un coro ligneo settecentesco; di grande pregio sono l’altare del Sacramento, realizzato in marmo intarsiato a smalto, il battistero ricavato dal marmo cipollino locale, la statua dell’Assunta e il grande crocifisso in legno.
A 5 km da Novara sorge ancora l’Abbazia di Santa Maria La Noara, fondata nel secolo XII da Sant’Ugo Abate, sotto re Ruggero II. In essa sono presenti molti segni dell’architettura cistercense: sotto i grandi archi scarni è visibile, accanto all’altare, un’alta porta in pietra, segno della presenza di un antico torrione arabo.

Poco distante dalla chiesa di San Francesco, edificata nel XII secolo, si trova la seicentesca Chiesa dell’Annunziata, con colonne in pietra a sezione quadrata, e tre navate. Essa conserva diversi capolavori, tra cui un organo a canne del Settecento, e il gruppo gaginesco dell’Annunciazione, costituito da tre statue in marmo pario decorato, scolpite nel 1531 dal Giovambattista Mazzola.
A valle del Duomo si erge Casa Fontana, edificio del Settecento avvolto da una cortina muraria dello stesso periodo, che ingloba caratteristiche bucature impreziosite da elementi in pietra arenaria.

Novara di Sicilia sorge sulle pendici della montagna da cui si scorge l’antica Tindari. Le strade del centro sono pavimentate in acciottolato e pietra arenaria locale, che è stata utilizzata per edificare le costruzioni civili e nelle elaborazioni degli edifici religiosi, dove sono presenti anche molti elementi architettonici realizzati in marmo cipollino, altra pietra locale, che attesta l’importanza, presso Novara, dell’arte dello scalpellino, un mestiere antico che veniva tramandato di padre in figlio.

Autore | Enrica Bartalotta

Novara di Sicilia – Foto dal sito del Comune – www.comune.novara-di-sicilia.me.it