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Le gravi offese ai siciliani in Rai, vergate dalla bocca del giornalista Carlo Panella, continuano la loro onda d'urto. Dopo le scuse di Tiberio Timperi e l'ironica risposta del comico Roberto Lipari, i tre movimenti Sicilia Nazione, Movimento per l’indipendenza della Sicilia (Mis) e Fronte Nazionale Siciliano, hanno organizzato per sabato 23 gennaio alle 11 una manifestazione di protesta contro il silenzio della Rai.

Il professor Massimo Costa, leader del movimento Siciliani Liberi, da par suo ha scritto una lettera all'emittente con la quale chiede una replica. Ecco il testo: 

Le affermazioni razziste e inqualificabili pronunziate dal Sig. Carlo Panella in diretta a Codesta Trasmissione, sebbene il conduttore se ne sia garbatamente dissociato, hanno fatto passare comunque un messaggio gravissimo e inaccettabile da una trasmissione ascoltata da milioni di telespettatori e per di più gravata dagli oneri di un servizio pubblico. La risonanza data dai media alla protesta che ne è seguita, e che è partita dal nostro Movimento, ha in parte reso giustizia di questa enormità, ma, proprio dalla lettura di alcuni commenti che si sono potuti leggere in rete, si rivela la persistenza di pregiudizi e di ignoranza contro 5 milioni circa di cittadini, colpevoli del solo fatto di essere siciliani; il servizio pubblico non può alimentare questa cultura violenta e discriminatrice. L'episodio non è il primo e, purtroppo, temiamo non sarà l'ultimo.

La Sicilia è quotidianamente presentata, nei media nazionali, come la sentina di tutti i vizi nazionali, spesso esibendo dati e informazioni errate, e senza mai un valido contraddittorio. Assistiamo ogni giorno a un processo sommario senza difesa su pubblica piazza. Adesso viene addebitata ai Siciliani la più odiosa delle barbarie. La misura è colma. Un servizio pubblico non può più ignorare quello che è successo. Un servizio pubblico ci deve almeno, dopo queste affermazioni deliranti, un diritto di replica nella stessa fascia oraria, oltre a prendere immediati provvedimenti nei confronti della persona che ha pronunciato queste affermazioni, alla quale – ci risulta – tocca persino un gettone di presenza, finanziato anche con il canone pagato dai Siciliani. Noi, nell'inerzia della Regione Siciliana, andremo in fondo a questa vicenda finché non ne avremo ottenuto soddisfazione. Siamo certi di una vostra risposta positiva.