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Emergono nuovi retroscena emergono nel caso dell'omicidio di Pordenone. In aula, davanti alla Corte d'Assise di Udine nel processo a Giosuè Ruotolo per la morte di Trifone Ragone e della fidanzata Teresa Costanza, ha parlato una ragazza che aveva avuto una relazione proprio con il militare di Adelfia, prima che questi conoscesse il nuovo amore, come ricostruisce "Il Giorno". 

La giovane ha detto ai giudici: "Trifone mi ha parlato della ragazza che aveva in Puglia, mi ha detto che era molto ricca. Mi ha detto che doveva decidere di sposarla o di lasciarla e siccome non voleva sposarsi voleva lasciarla. Ma mi disse che il papà di lei, avendo tanti soldi, lo minacciava che se la lasciava finiva male, sua figlia non doveva soffrire. Mi disse anche che lei gli diceva che se scopriva che la tradiva andava a finire male, gli diceva o con lei o con nessuno". Ma la ragazza ha ammesso che non credeva ci fosse "un fondamento" dietro quelle minacce. "Non era molto preoccupato. Non credevo quasi a niente di quello che mi diceva", ha raccontato. 

La teste ha raccontato di essere stata un paio di volte nell'appartamento di Trifone a Pordenone e di aver conosciuto Ruotolo e un altro coinquilino. "Era sempre contento, non mi ha mai parlato di contrasti e litigi nell'appartamento". In aula anche un collega di Ruotolo, il sergente Vincenzo Virgilio, che ha negato di essere a conoscenza di contrasti tra lui e Ragone. Ascoltato anche un ragazzo che frequentava la stessa palestra delle due vittime e ha riferito che "Teresa e Trifone erano stati accolti in famiglia, erano sempre con il sorriso".