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Venti osterie siciliane conquistano la Chiocciola di Slow Food: un viaggio tra tradizione, territorio e autenticità nella nuova guida Osterie d’Italia 2026.

Osterie d’Italia 2026: la Sicilia nella guida di Slow Food

La Sicilia è una delle protagoniste della trentaseiesima edizione di Osterie d’Italia 2026, la storica guida curata da Slow Food, disponibile in libreria dal 22 ottobre. Con 20 Chiocciole, l’isola dimostra ancora una volta di saper unire identità, gusto e accoglienza, raccontando una cucina che resiste al tempo e continua a innovarsi senza dimenticare le radici.

L’edizione 2026 raccoglie 1980 recensioni di locali da ogni angolo del Paese, premiando chi difende una cucina autentica, sostenibile e profondamente legata al territorio. Un viaggio nel cuore dell’Italia che, come scrive Slow Food, celebra la diversità gastronomica come valore culturale e sociale.

Un riconoscimento al cuore della tradizione

La Chiocciola è il simbolo per eccellenza di Slow Food. Viene assegnata alle osterie che si distinguono per cucina, ambiente e accoglienza coerenti con i valori dell’associazione: qualità, legame con il territorio, attenzione alla sostenibilità e ai produttori locali.

Osterie d’Italia 2026 – Foto Alessandro Vargiu

In tutta Italia sono 337 le insegne premiate, ma la Sicilia brilla per la ricchezza delle sue proposte: un mosaico di sapori che va dalle Eolie ai Nebrodi, dall’Etna fino a Trapani, con osterie che raccontano storie di famiglia, di memoria e di innovazione.

Le Chiocciole siciliane 2026

Ecco l’elenco completo delle osterie siciliane premiate con la Chiocciola:

  • Ginger People & Food – Agrigento
  • Oasi Osteria del Mare – Licata (AG)
  • Nangalarruni – Castelbuono (PA)
  • Arrhais – Pollina (PA)
  • Corona Trattoria – Palermo
  • Mé Cumpari Turiddu – Catania
  • 4 Archi – Milo (CT)
  • San Giorgio e il Drago – Randazzo (CT)
  • Andrea – Palazzolo Acreide (SR)
  • Lo Scrigno dei Sapori – Palazzolo Acreide (SR)
  • Trattoria del Gallo – Palazzolo Acreide (SR)
  • U Sulicce’nti – Rosolini (SR)
  • Latteria Mamma Iabica – Siracusa
  • Cucina e Vino – Ragusa
  • Casa & Putia – Messina
  • Le Macine – Isole Eolie (ME)
  • Fattoria Borrello – Osteria del Maiale Nero – Raccuja (ME)
  • Fratelli Borrello – Sinagra (ME)
  • Cantina Siciliana – Trapani
  • Caupona Taverna di Sicilia – Trapani

Fattoria Borrello: l’oasi della biodiversità

Tra le insegne siciliane celebrate da questa edizione c’è anche la Fattoria Borrello – Osteria del Maiale Nero di Raccuja, nel messinese, che ha ricevuto anche il Premio “Dispensa in osteria” per l’uso sapiente di materie prime locali, prodotti dell’orto e allevamenti di famiglia. Un riconoscimento che premia l’impegno nella valorizzazione della biodiversità, nel rispetto del ritmo naturale della terra e delle tradizioni contadine.

Osteria come presidio di comunità

La guida non celebra soltanto la buona tavola, ma un modo di intendere la ristorazione come presidio sociale e culturale. Lo ha ricordato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food: “Il patrimonio che portate avanti con i vostri prodotti e le vostre ricette testimonia che la nostra cucina ha radici profonde… siete riusciti a creare un forte legame con il territorio esaltandone la biodiversità”.

La Sicilia, in questo senso, incarna pienamente la missione della guida: custodire la memoria gastronomica, promuovere l’economia locale e accogliere chi cerca autenticità.

Un patrimonio da tramandare

Come ricorda Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, “le osterie sono un patrimonio enogastronomico, sociale e culturale di tutti. Sono luoghi che accolgono e raccolgono le storie di tutti, per tutti”. Parole che riassumono lo spirito di un’Italia che, attraverso le sue cucine, continua a raccontare se stessa, tra storia, territorio e passione.

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