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Barcellona Pozzo di Gotto conta 41.549 abitanti ed è il più popoloso comune della provincia di Messina dopo il capoluogo.

La città, nata dall'aggregazione dei diversi centri abitati sparsi nella pianura e sulle colline, prende il nome dall'unione di Barcellona e Pozzo di Gotto avvenuta con Decreto n° 1562, datato Napoli 5 gennaio 1835 a firma del Re delle Due Sicilie Ferdinando II. Il suo territorio si stende dal mare ai contrafforti dei monti Peloritani e questo ha reso possibile una diversificazione di produzioni agricole al passo con le esigenze dei tempi; la sua posizione geografica ne ha fatto, con il resto della pianura che si stende fin oltre Milazzo, la naturale sede per le attività industriali di trasformazione dei prodotti agricoli, come testimoniano ancora oggi alcuni stabilimenti per la lavorazione degli agrumi ed il fatto che l'attuale sede del Liceo Tecnologico è stata in passato la sede della "Manifattura dei Tabacchi".
La cittadina caratterizzatasi, in passato, come grosso centro agricolo commerciale sta ora intraprendendo il difficile percorso che la dovrebbe portare, nell'arco di qualche anno, a diventare una città di servizi, dotata anche di un aeroporto, per il vasto bacino di utenza della provincia.
Storia
Nel XVI secolo si assiste all'aggregazione spontanea di piccoli casali e villaggi, che solo nel XVII secolo diventeranno un'unica unità territoriale. Lo sviluppo di questi centri porta ad una forte crescita demografica e ad un forte sviluppo dei nuclei abitativi, che fa nascere l'esigenza di dare un solo nome alle unità dei villaggi.
Pozzo di Gotto sorge così nel 1463 grazie al nobile Nicolò Gigolo (di Messina) e Barcellona nel 1522. Pozzo di Gotto, prima amministrata da Milazzo, diventa indipendente nel 1639. Ed è nel 1606 che Barcellona costruisce la Chiesa di San Sebastiano. Agli inizi del XVII secolo, ad occidente del Torrente Longano, vi erano i seguenti nuclei amministrati da Castroreale: i villaggi di Barcellona (nuclei abitativi: Immacolata, Quartalari, Fondaconuovo, Sant'Antonino, San Giovanni, San Sebastiano e Grazia) e i casali di Sant'Antonio e di Nasari.
Sul versante orientale del Longano esisteva Pozzo di Gotto, che comprendeva sette villaggi: San Gaetano, Sant'Andrea, Pagano, Caldora (l'attuale Calderà), la Torretta (oggi appartenente a Milazzo), Oreto, Femminamorta e Serro di Sant'Andrea (l'attuale Serro del Carmine). I nuclei abitativi erano: Panteini, Pizzo Castello, San Vito e Marsalini. Le abitazioni di questi centri erano per lo più semplici, suddivise in due parti: quella per il laboratorio artigianale e quella adibita ad abitazione vera e propria. Sul fronte della strada le case avevano una struttura unitaria, mentre la parte retrostante era occupata da un cortile, via d'accesso alla campagna. Con il passare degli anni, nascono ed assumono sempre più importanza i primi conventi: Carmine (1500), Sant'Antonio di Padova (1600), Cappuccini (1600), Basiliani (1700). L'unica via di comunicazione tra i due centri, Barcellona e Pozzo di Gotto, è rappresentata dalla via Regia delle Poste. Nel 1789 Barcellona ottiene l'indipendenza ecclesiastica per la Chiesa di San Sebastiano e nel 1823 quella amministrativa da Castroreale.
Nel 1836 avviene l'unificazione dei due centri: il risultato è Barcellona Pozzo di Gotto, con 20.000 abitanti. Dopo due anni, con un Regio Decreto, viene realizzata la strada provinciale Messina-Patti: il grosso asse viario che attraversa i due centri, ormai unificati, permette alla neo Barcellona Pozzo di Gotto di crescere e sviluppare le sue zone abitative. Nel 1862 nasce l'esigenza di dare un regolamento allo sviluppo della nuova città. A dare una prima risposta a questo problema fu l'architetto Giuseppe Cavallaro, prevedendo di realizzare una larga via (l'odierna via Operai) che organizzasse le vie cittadine in modo più ragionato rispetto all'"aggregato successivo e disordinato di case". Sulle idee del Cavallaro si sviluppano le nuove strade di Barcellona Pozzo di Gotto: via Operai (1869), Statale Sant'Antonino (1875), via Regina Margherita (1878) e un tratto della via Roma (1890). A questi anni risalgono, grazie alle nuove scoperte tecnologiche, la realizzazione della linea tranviaria e l'introduzione di elementi urbani che abbellivano la città e ne permettevano lo sviluppo. Al 1890 risale la realizzazione della linea ferroviaria. Il terribile terremoto del 1908 colpì anche Barcellona Pozzo di Gotto. Da questo momento in poi, l'incarico di stendere i nuovi Piani Regolatori per ripristinare la città e per dare ordine laddove non c'era, fu affidato di volta in volta a vari ingegneri.
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Barcellona Pozzo di Gotto – Foto di Ma patros da WikipediaBarcellona Pozzo di Gotto – Municipio – Foto di Ma patros – Da WikipediaFontana di Barcellona Pozzo di Gotto – Foto di Jaroslav BobosikBarcellona Pozzo di Gotto – Basilica San Sebastiano – Foto di Ma patros da WikipediaBarcellona Pozzo di Gotto – Il monumento all'eroina Giuseppa Bolognani dal sito del ComuneBarcellona Pozzo di Gotto – Monumento al Seme d'arancia dal sito del ComuneBarcellona Pozzo di Gotto – Murales foto dal sito del Comune

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