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01Palazzolo Acreide è un comune siciliano situato presso la Val di Noto, in provincia di Siracusa. Rientra anch’esso nella lunga lista di comuni che hanno ricevuto il riconoscimento di “Patrimonio dell'Umanità” da parte dell'UNESCO. Città barocca dalle radici greche, Palazzolo Acreide sorge sui Monti Iblei, a poca distanza dal fiume Anapo e dalla Necropoli Rupestre di Pantalica, importante presidio archeologico dell’Età del Bronzo e dell’Età del Ferro.

Nei pressi di Palazzolo Acreide sorgeva Akrai, una sub-colonia greca fondata attorno al 664 a.C. da corinzi giunti in terra siciliana. Fedele a Siracusa, ma con vita politica, amministrativa e militare autonome, la colonia conserva ancora oggi testimonianze significative della sua presenza. Nel 211 a.C., dopo la caduta di Siracusa, la colonia entrò a far parte delle terre della Provincia Romana assumendo il nome latino di Acre. In seguito, l’insediamento passò ai bizantini e poi agli Arabi, che la distrussero, nell’827.

Il sito fu scoperto da Gabriele Judica, archeologo e Barone di Bauly. Grazie al ritrovamento di un'antica iscrizione, nota come kaibel 217, egli fu in grado di affermare che nell'antica Akrai esistessero tre templi: l'Aphrodision, dedicato ad Afrodite, l'Artemision, dedicato ad Artemide, e il Koreion dedicato a Kore. Il monumento ubicato sopra il teatro era composto da un colonnato di tipo dorico, probabilmente doppio in origine, e da un muro di fondo arricchito da eleganti decorazioni e motivi di stile ionico, non caratteristici dell'architettura dei templi sicelioti. Oggi di questo tempio restano solo pochi ruderi. A testimonianza dell’antica civiltà ci è pervenuto intatto il manto stradale del decumano (la strada principale), e molti degli edifici e dei complessi cristiani.

Le ricerche archeologiche hanno inoltre evidenziato la presenza di una popolazione precedente alla colonizzazione, a cui fa capo la necropoli della Pinita, un complesso di sepolcri scavati nella parete di calcare, che molto somiglia alle sepolture di Pantalica. Della popolazione che abitava anticamente la colonia si sa poco, ma furono trovati diversi manufatti che ne attestarono la presenza. Di grande pregio e importanza, è un sepolcro con la caratteristica volta micenea, che attesta i rapporti dell’antico popolo con quello greco ed egeo. Altri luoghi di interesse sono l'antro di Sparno e le grotte-sepolcro di Bauly.

La città greca sorgeva strategicamente sull'altura del monte Acremonte. Di notevole importanza è il santuario extraurbano della divinità anatolica di Cibele, scoperto dal marchese Paolo d’Albergo. Durante il periodo greco, la città coniò una moneta con l'effigie di Demetra e animò il territorio di importanti edifici civili; lo splendore della colonia, si deve infatti a Gerone II, il quale si dedicò al riordino urbano dell'abitato nel III secolo a.C. Del periodo romano si conservano parecchie testimonianze, tra cui il decumano, e la base di una statua dedicata a Caio Verre. All’epoca tardo-antica risalgono invece i complessi cimiteriali cristiani.

In epoca moderna la città tornò a essere oggetto di scavi; degni di nota furono gli studi di Clelia Laviosa, Luigi Bernabò Brea, Beatrice Basile, Salvatore Distefano, Giuseppe Voza, Lorenzo Guzzardi.
Presso i territori di Akrai, le ricerche sono state riprese dall'Università di Varsavia, che nel 2009 ha avviato diverse campagne di scavi, ancora in corso.

Molti i monumenti e i luoghi di interesse da visitare a Palazzolo Acredine, come Palazzo Judica e la casa-museo di Antonino Uccello. Da non perdere, anche la chiesa di San Sebastiano e quella di San Paolo, Patrimoni UNESCO dell’Umanità.

Autore | Enrica Bartalotta

Credit immagine • Palazzolo Acreide – Chiesa di San Michele – uscita del Santo – Foto di Maria Mazzarella