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Non si vende una villa qualsiasi ma si vende Villa Pottino, uno dei pochi gioielli in stile liberty del palermitano di elevata bellezza e pregio per dimensioni e caratteristiche. 

Una Villa che decanta bellezza e significato, le quali mura, hanno visto muoversi al suo interno personaggi di spicco e pensieri fecondi. 

LA VILLA

Sita in Via Notarbartolo, è stata messa in vendita dai 19 nipoti dell'illustre Marchesa Maria Concetta Giaconia, vedova Pottino, scomparsa all'età di 101 anni, proprio lo scorso anno, nel 2013. 

La Villa venne costruita nel 1915 in un lotto di oltre 7.000 mq. La struttura è costituita da quattro piani sopra elevati e da un seminterrato. Le stanze, le lavorazioni e i dettagli, oltre all'enorme giardino che la circonda con piante rarissime, fanno della Villa Pottino, un esemplare unico dello stile liberty palermitano.

I nipoti, ben 19, inseriti nel patrimonio della donna, hanno così deciso di quotare l'immobile, unico nel suo stile per caratteristiche e dimensioni, per un valore di 13,5 milioni di euro. Questo tuttavia non è il prezzo ufficiale, prezzo che, rimodulato per via della fuorviante crisi economica che il nostro paese sta attraversando, raggiunge i"soli" 10 milioni di euro.

L'agenzia immobiliare che se ne occupa chiede il massimo riservo per Villa Pottino, villa che ha visto sino a lo scorso anno la presenza della Marchesa Maria Concetta Giaconia, donna di cultura che nel '53 sposò il Marchese Gaetano Pottino, ingegnere di fama e collaudatore di aerei.

Il loro matrimonio tuttavia non durò a lungo, appena 13 anni. 

LA MARCHESA 

La marchesa fu una delle prime donne a trovare "impiego" a Palermo, in un periodo in cui, lavorare per una donna, significava non avere rispetto del marito o dei figli, optando per la carriera piuttosto che per la cura della prole. Ma "l'impiego" presso l'Eiar, Ente radiofonico di Stato, la vide operare solo per alcuni anni. 

La marchese lasciò il "posto fisso" per gestire gli affari di famiglia e nello specifico, le terre madonita. Era un matematico di spicco, amava fare i conti a mano e risultò eccellente la sua preparazione in agraria e botanica. 

In quelle stanze adesso in vendita, la Marchesa conobbe anche un illustre dirimpettaio, un uomo costretto a vivere una vita blindata, il giudice Giovanni Falcone.