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Mentre Zamparini si prepara all'ennesimo, incredibile colpo di teatro (leggi qui), Eugenio Corini domenica guiderà il Palermo sul campo del Sassuolo. In conferenza stampa il tecnico non le ha mandate a dire, ammettendo in prima battuta di aver seriamente pensato alle dimissioni:

"Come si fa ad andare avanti con un presidente che vuole mandarmi via? Non pensavo di essere messo in discussione perché la squadra ha avuto dei miglioramenti. Di sicuro ho pensato anche io a cosa fare, amo il mio lavoro, puoi ricevere critiche o essere apprezzato; essere messo in discussione è stato un qualcosa di inaspettato. Per quello che era successo sarebbe stato giusto andare a casa, ma poi ho pensato il mio staff e a tutte le persone che ci stanno vicino e allora ho scelto di restare. Sono stato molto vicino nel farlo, andare via, ma i ragazzi mi seguono e il mio lavoro è apprezzato e quindi voglio continuare a svolgere il mio lavoro al meglio".

Corini ci va giù pesante: "Adesso mi spoglio dal fatto di essere allenatore del Palermo, voglio parlare da tifoso che ama questa società. Se non usciamo dal limbo in cui creiamo una possibile svolta ogni settimana non cresciamo mai. Puoi essere anche Mourinho o Klopp, non se ne esce. Si mette troppa pressione sulla squadra, non puoi vivere sempre col dentro o fuori. Ogni partita è una bomba atomica in questa società. Se a ogni vigilia vi domandate cosa accadrà dopo la partita vi sembra una situazione normale? Un giornalista dovrebbe chiedersi chi giocherà, invece a Palermo ci si chiede sempre se l’allenatore rimarrà. Vi sembra normale?".

Il futuro, ovviamente, sembra segnato: "L’uomo Corini vincerà a Reggio Emilia e se ne andrà? Non voglio essere strumentalizzato, resto sempre un uomo, anche quando divento tifoso. È il clima il problema! È vero, non siamo spettacolari, ma ditemi quante squadre spettacolari ci sono in Serie A. Dopo la grande prestazione di Firenze vedevo che era complicato anche fare passaggi di quattro metri contro il Chievo. Perché questi ragazzi sono troppo caricati. Non si può caricarli ogni volta in questo modo, caz**. La gente sta apprezzando lo sforzo che stiamo facendo, però bisogna rispettare quei passi in avanti che stiamo facendo. Se si cambia sempre, se si sostituisce un allenatore con l’altro, un metodo con un altro non si va avanti".

Frecciatine anche in argomento mercato: "Stefan Silva non era quello che serviva? Il ragazzo secondo me ha qualità tecniche. Ha caratteristiche però simili a quelle dei giocatori che avevamo in rosa. In funzione delle sue caratteristiche sicuramente in questo momento dovevamo più sostituire Rajkovic, oltre a Bouy e Hiljemark. Il primo se ne è andato, il secondo per ora non lo utilizzo perché può essere distratto dal mercato. Rinforzi? Col presidente ho parlato domenica sera e ieri sera. Si discute di quello che voglio fare e di quello che vuole fare lui. Parlo spesso di mercato con Simic che è sempre qui. Ho chiesto però giocatori che possano migliorare la squadra, altrimenti rimaniamo come siamo. Se arriva qualcuno deve migliorare la situazione".