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PALERMO – È una storia, per certi versi, di abbandono sociale. "Mio figlio non ha avuto niente dalla vita, è stato dimenticato dalle istituzioni, vive in una casa piena di umidità, dove il bagno è così piccolo che non lo posso neanche lavare. Eppure è lui che mi dà la forza per andare avanti", dice Rosalia Gelardi.

Suo figlio, Alberto Conoscenti, è inchiodato su un lettino a rotelle da una tetraparesi spastica gravissima. Come spiega il "Giornale di Sicilia", la donna "ha il volto stanco di chi lotta da trent'anni, di notte e di giorno, per far vivere una vita dignitosa al 'ragazzo più bello del mondo'".

Alla famiglia, in generale, è andata male. Anche nella graduatoria per le case popolari: sono stati scavalcati tanti anni fa, poi la rinuncia. Affittare un'altra casa al piano terra adatta alle loro esigenze, però, non è facile: "Più di 300 euro non possiamo spendere", dice con rammarico. Del resto lo Stato le passa soltanto una misera pensione per il figlio. Che viene aiutato per un paio d'ore al giorno da un assistente inviato dal Comune. Poi è lei che deve sbracciarsi.

Umberto, il papà del ragazzo, è morto un mese fa. E le cose, ovviamente, sono peggiorate. Mamma e figlio vivono in un piano terra di via Castellana Bandiera, la strada alle pendici di Monte Pellegrino diventata famosa per il film di Emma Dante. Il Gds racconta di "stanzone giganti e umidissime che si affacciano sulla campagna, 'd'estate è una meraviglia, ma nel resto dell'anno devo stare con le finestre aperte per fare andare via la puzza di muffa e se apro un cassetto trovo tutto bagnato'". Una storia di vita molto, molto difficile.