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Un viaggio nel cuore e nella storia di Palermo raccontata attraverso gli sguardi e le intuizioni di cinque autori d’eccezione: Enzo Sellerio, Letizia Battaglia, Franco Zecchin, Fabio Sgroi e Lia Pasqualino.

È la mostra collettiva Palermo Mon Amour che la Fondazione Merz presenta fino al 24 settembre in collaborazione con il Centro Internazionale di Fotografia Letizia Battaglia.

L’esposizione, a cura di Valentina Greco, restituisce uno scorcio della storia di Palermo dagli anni ’50 al 1992, tra scene di vita quotidiana e fatti di cronaca, attraverso più di ottanta fotografie di medio e grande formato provenienti dagli archivi dei cinque autori. Il titolo trae ispirazione dal romanzo Hiroshima Mon Amour di Marguerite Duras.

Completa il display della mostra una selezione di installazioni video che restituiscono materiali di repertorio e di nuova produzione, affiancando alla narrazione fotografica le numerose voci che hanno esplorato, con diverse modalità espressive, l’immaginario di Palermo.

“La fotografia è un dispositivo necessario per sperimentare un linguaggio che possa raccontare cosa accade in una città, che cosa sia una città. Scattare una fotografia significa partecipare alla felicità, alla fragilità, alla quotidianità, alla eccezionalità, alla ferocia, all’ipocrisia, all’affabulazione, alla ricchezza, alla miseria, alla meraviglia delle situazioni collettive sia pubbliche che private. Le fotografie svelano l’implacabile decostruzione del tempo, e rivelano che tra due situazioni c’è lo scompiglio, la deflagrazione” ha spiegato Valentina Greco, curatrice della mostra.

Il progetto si avvale della collaborazione dell’Archivio Letizia Battaglia e dell’Archivio Enzo Sellerio.

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