Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Iraq: Isis posta video decapitazione giornalista UsaJames Foley,giornalista freelance di 40 anni, rapito in Siria nel 2012, è stato decapitato dagli jihadisti sunniti dello Stato Islamico, che hanno deciso di ricattare il presidente Obama uccidendo alcuni ostaggi Usa. Per questo motivo ora si teme anche per la vita di altri due giornalisti: Austin Tice, anche lui scomparso in Siria due anni fa, e l’altro reporter rapito, Steven Joel Sotloff. Quest’ultimo, infatti, è comparso in un video degli jihadisti: “La vita di questo cittadino americano, Obama, dipende dalle tue prossime decisioni”, è quella che suona come una minaccia pronunciata dal terrorista con il volto coperto ed il coltello in mano.

Intanto il video dell’esecuzione è al vaglio dei servizi segreti europei, che stanno cercando di capire se l’accento del carnefice è paragonabile a quello degli ex prigionieri di Guantanamo e di cittadini britannici. Alcuni di questi infatti si sarebbero spostati in Siria per combattere la guerra civile e non è escluso che molti di loro siano entrati nelle file dello Stato Islamico. E l’accento del boia di Foley sarebbe proprio del sud dell’Inghilterra, secondo quanto affermano alcuni esperti.

I servizi di intelligence britannici e statunitensi sono al lavoro per accertare l’autenticità del filmato, secondo quanto confermato anche dal ministro britannico degli Esteri, Philip Hammond“Tutto sembra indicare che il video sia autentico. Siamo molto preoccupati dal fatto che, apparentemente, l’omicida in questione potrebbe essere britannico e stiamo indagando in questo senso con urgenza”, ha detto Hammond, “agenzie su entrambe le sponde dell’Atlantico stanno lavorando prima di tutto per verificare l’autenticità del video, come sembrerebbe, e per identificare l’individuo in questione”. 

Il ministro Hammond afferma ancora che il governo di Londra è consapevole della presenza di britannici tra gli estremisti che operano all’estero: ”Su questo stiamo lavorando da molti molti mesi e non credo che questo video cambi particolarmente le cose, se non nel rafforzare la consapevolezza di una situazione molto grave”. Hammond ha quindi ribadito che proprio il coinvolgimento di cittadini britannici con gruppi estremisti e’ una regione per cui l’Isis ”rappresenta una minaccia diretta” per la sicurezza del Regno Unito.

La campagna di terrore dello Stato islamico in Iraq e nel Levante (Isis) ha dunque ormai raggiunto gli Usa: gli jihadisti hanno preso il controllo di buona parte del territorio iracheno e siriano.

Quello postato su internet è un filmato, di meno di 5 minuti, dal titolo “Messaggio all’America” e in cui compare la scritta: “Obama ha autorizzato operazioni militari contro lo Stato islamico ponendo effettivamente l’America su un piano scivoloso verso un nuovo fronte di guerra contro i musulmani”. Poi, si vede quando nelle settimane scorse il presidente Obama dalla Casa Banca ha annunciato l’avvio di raid aerei Usa in Iraq. Nelle immagini successive si vede Foley nel deserto, in ginocchio, con indosso una tuta arancione, e questa scena è quella che vi mostriamo in basso. Accanto a lui c’e’ un terrorista, interamente vestito di nero e col volto coperto. Poi si vede Foley che parla contro la guerra in Iraq e “la recente campagna aerea“. E ancora, il terrorista che in inglese dice: “questo e’ James Foley, un cittadino americano… i vostri attacchi hanno causato perdite e morte tra i musulmani… non combattete più contro una rivolta, noi siamo uno stato, che è stato accettato da un gran numero di musulmani in tutto il mondo. Quindi, ogni aggressione contro di noi è un’aggressione contro i musulmani e ogni tentativo da parte tua, Obama, di attaccarci, provocherà un bagno di sangue tra la tua gente”.

A quel punto il terrorista mette un lungo coltello alla gola dell’ostaggio, e inizia vigorosamente a tagliare, ma queste macabre immagini non ve le mostriamo. Nell’immagine successiva si vede il corpo del giornalista riverso per terra, nel sangue, e la sua testa mozzata sulla schiena. “Siamo inorriditi dall’uccisione brutale di un giornalista americano innocente”, ha detto la portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale americana Caitlin Hayden, precisando che “l’intelligence Usa sta lavorando per determinare l’autenticità del video postato dall’Isis”.

Foley, reporter di guerra esperto, aveva gia’ coperto i conflitti in Afghanistan e Libia e, nell’aprile 2011, era già stato vittima di un rapimento nell’est della Libia, ad opera di un gruppo di sostenitori del regime di Gheddafi. Con lui erano stati prelevati altri due giornalisti, l’americana Clare Gillis e lo spagnolo Manu Brabo, mentre un quarto, il sudafricano Anton Hammerl, era stato ucciso.

I tre avevano passato 44 giorni in prigionia prima di essere liberati. Dopo il suo rapimento, la famiglia Foley ha creato un sito web (www.freejamesfoley.com) per chiedere il suo rilascio e sensibilizzare l’opinione pubblica. Un sito che oggi è inondato non solo di notizie del giornalista, ma soprattutto di messaggi di cordoglio, diffusi via Twitter da tutto il mondo, dopo la sua tragica fine.

Antonella Trifirò

Strettoweb