Nutrizione, benessere e salute, ma non solo. Nel corso della seconda giornata di NutriMI – VIII Forum di Nutrizione Praticasi è parlato anche di sicurezza, qualità e sostenibilità dei prodotti della pesca. Considerazioni nutrizionali e sanitarie sostenibilità del consumo, della pesca e della produzione di pesce, nuovi rischi legati a questi alimenti, orizzonti di sviluppo dell’acquacoltura, effetti pratici legati alla prossima innovazione delle etichette alimentari: tutti argomenti affrontati nel corso della sessione “Sicurezza, qualità e sostenibilità dei prodotti della pesca nell’industria e distribuzione”, rivolta ai temi della sicurezza alimentare nel settore ittico, in cui le problematiche quotidiane di gestione del prodotto sono tra le più numerose e diversificate.
Sono stati ospitati alcuni tra i più importanti esperti in ambito nazionale ed internazionale in materie riguardanti il mondo dei prodotti ittici. «Con l’ormai radicata diffusione del consumo di pesce crudo, le innumerevoli novità legislative in campo alimentare e ittico e una necessaria responsabilizzazione sulla conoscenza e lo sfruttamento delle risorse ittiche, risulta anacronistico un approccio poco rigoroso e scientifico alle problematiche di questo settore» ha spiegato Plinio Mioso, Medico Veterinario specialista, Manager Issue & Quality Management di SPRIM ITALIA.
Nel corso dell’appuntamento, tra i diversi argomenti, si è discusso dell’utilizzo dei social network nella diffusione delle allerte alimentari. «I nuovi mezzi di comunicazione, se gestiti in maniera opportuna, possono diventare dei validi alleati – ha affermato Lorena Valdicelli, Responsabile Area Regulatory & Scientific Affairs – Issue & Quality Management, SPRIM ITALIA -. Prontezza e capillarità delle informazioni ufficiali rappresentano un’esigenza primaria. Occorre che le istituzioni e i produttori diventino facilmente accessibili, siano pronti a prevenire gli scandali e a fornire soluzioni tempestive ai consumatori».
Focus anche sulle novità in materia di etichettatura alimentare. È stato Cesare Varallo, avvocato esperto in diritto alimentare, a precisare che «i prodotti della pesca e dell’acquacoltura, indipendentemente dal metodo di commercializzazione, devono sempre riportare le seguenti informazioni: denominazione commerciale della specie e il suo nome scientifico, metodo di produzione, categoria degli attrezzi da pesca utilizzati nella cattura e il termine minimo di conservazione, se appropriato».
L’intervento, sponsorizzato da Auchan e Iwai food Srl, si è concluso con una degustazione di scampi, ostriche, tonno e altre prelibatezze proposte ‘all’italiana’ preparate dai professionisti de: “i Pesciolini – Milano”.
Peppe Caridi