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Ragazzini lanciano sassi contro un'auto e va a finire che i genitori, anziché stigmatizzare il loro comportamento e rimproverarli, li difendono. Peraltro in modo assurdo. È successo tutto a Monza, dove Alessandra, una ragazza di 32 anni, si era rivolta ai genitori degli scalmanati lanciatori per chiedere quantomeno una reprimenda.

E invece? Quando la vittima si è avvicinata al centro sportivo dove aveva chiaramente visto "giocare" – si fa per dire – i ragazzini, si è limitata a chiedere come mai fosse possibile che avvenisse un gesto così inconsulto, peraltro nell'indifferenza generale. "Qui non ci sono sassaioli", la telegrafica e piccata risposta degli adulti. Poi, l'invereconda ciliegina sulla torta con tanto di risolini di scherno: "Sarà stato un meteorite allora". 

A quel punto Alessandra non ha potuto far altro che rientrare in macchine e tornare a casa. Con la convinzione che "ci fosse stato un passante o un passeggino sarebbe finita molto peggio. E questo va insegnato". Non secondo i genitori di questi ragazzini alquanto discoli però.