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Aveva soltanto 17 anni quando, per semplice curiosità, Giorgia Benusiglio ingerì quella mezza pastica di ecstasy. Era un maledetto giorno del 1999, la sua vita non fu più la stessa. Oggi, a 33 anni, la ragazza va avanti non senza difficoltà a causa dei farmaci antirigetto che le indeboliscono le difese immunitarie. Già, perché a causa dell'ecstasy ha dovuto subire un trapianto di fegato.

La tragica esperienza è poi diventata un libro, dal titolo "Vuoi trasgredire? Non farti!". Oggi, al liceo artistico Catalano di Palermo, Giorgia ha fatto un balzo all'indietro rivivendo il suo dramma per sensibilizzare gli studenti: 

"Quando ho detto ai medici che avevo preso solo una pasticca di ecstasy non mi credevano, nemmeno loro ritenevano possibile che un quantitativo così limitato di droga avesse potuto provocare tali danni al mio fegato. Mi hanno fatto l’esame tossicologico, ed era tutto vero".

Giorgia è stata la prima paziente in Italia e la seconda al mondo a sopravvivere al tipo di epatite diagnosticatale. Oggi il suo pensiero va ad Alessandra, la ragazza i cui genitori hanno donato gli organi, salvando Giorgia con un fegato nuovo.

"Essere sopravvissuta è stato un dono che non poteva essere sprecato – prosegue Giorgia Benusiglio – Quello che mi è accaduto è diventato un fine preciso: informare i ragazzi e creare degli spunti di riflessione affinché facciano la scelta giusta per la propria vita. Tutti sanno che la droga fa male, il problema è che non si capisce ancora che ad essere letali sono tutte le droghe, nessuna esclusa".


​Fonte: BlogSicilia