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Roberto Maroni ci invidia lo Statuto Speciale. "Io vorrei lo Statuto della Sicilia: oltre a dire che il 100% delle tasse pagate dai siciliani rimane in Sicilia, prevede che se c’è una società che ha un’attività produttiva in Sicilia, ma la sede legale è fuori della Sicilia, per il reddito prodotto in Sicilia paga le tasse in Sicilia", ha spiegato il presidente della Regione Lombaria in quel del festival dell'Economia di Trento.

Come fa giustamente notare "I nuovi vespri", Maroni si riferisce agli articoli 36 e 37 dello Statuto che non sono mai stati applicati nella loro interezza. E ancora:

L’errore da non fare è quello di uniformare i territori, come prevede l’attuale riforma costituzionale. La Lombardia ha un Pil di 330 miliardi circa e un gettito fiscale che, rispetto a quanto riceve complessivamente, ci penalizza fortemente. Anzi, siamo la Regione più penalizzata. Il residuo fiscale, la differenza tra quanto i cittadini e le imprese lombardi versano in tasse e quanto ricevono dallo Stato, ammonta per noi a un miliardo di euro alla settimana (in "perdita", ndr). Se io avessi lo Statuto della Sicilia, potrei trattenere il 100% delle tasse versate e avrei un bilancio non più solo di 23 miliardi, ma di 23 miliardi più 54 miliardi l’anno.

Discorsi condivisibili che potrebbero sfociare in qualcosa di concreto: "Faremo il referendum proprio per avere la specialità, per avere la forza di trattare a Roma, ma da qui allo Statuto speciale c’è una cosa che vorrei che il Governo facesse e so che la presidente Serracchiani (della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, ndr) su questo è d’accordo, così come lo era il presidente Renzi, che poi però non lo ha inserito nella Legge di Stabilità: i costi standard", ha aggiunto Roberto Maroni.