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A partire da ieri, martedì 2 maggio, il secondo circolo didattico “Ruggero Settimo” di Castelvetrano (Trapani) porta il nome del piccolo Giuseppe Di Matteo.

Il decreto ufficiale è stato firmato da Antonella Vaccara, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dopo aver acquisito i pareri favorevoli degli organi collegiali scolastici, del consiglio comunale di Castelvetrano e della prefettura di Trapani. La proposta di intitolare la scuola al piccolo Di Matteo è stata avanzata dalla sottosezione di Marsala dell’Associazione Nazionale Magistrati. La cerimonia ufficiale di intitolazione si svolgerà nella mattinata del 22 maggio.

Castelvetrano è nota per essere la città del boss Matteo Messina Denaro, arrestato di recente.

Chi era Giuseppe Di Matteo?

Giuseppe Di Matteo era un bambino nato il 18 novembre 1974 a Partinico, in provincia di Palermo. È noto per essere stato vittima di un terribile crimine legato alla mafia.

Il padre di Giuseppe, Santino Di Matteo, era un mafioso che faceva parte della famiglia di Cosa Nostra di Graviano. Nel 1993, quando Giuseppe aveva solo 11 anni, suo padre decise di collaborare con le autorità e testimoniare contro i membri della mafia. Questa scelta coraggiosa scosse profondamente il mondo criminale.

Come forma di vendetta e intimidazione, i membri di Cosa Nostra rapirono Giuseppe Di Matteo nel novembre 1993. Il ragazzo fu tenuto prigioniero per oltre due anni in una casa in provincia di Trapani, dove subì abusi e torture. Durante la sua prigionia, Giuseppe fu costretto a scrivere lettere ai suoi genitori per far credere loro che fosse ancora vivo.

Nel gennaio 1996, all’età di 11 anni, Giuseppe Di Matteo fu brutalmente assassinato dai suoi rapitori. Il suo corpo venne sciolto nell’acido per cancellare ogni traccia dell’omicidio.

L’assassinio di Giuseppe Di Matteo ha suscitato grande sdegno e ha evidenziato la brutalità e l’atrocità della criminalità organizzata. Il suo caso è diventato un simbolo delle vittime innocenti coinvolte nel mondo oscuro della mafia e ha contribuito ad aumentare l’attenzione sul problema del contrasto alla criminalità organizzata in Italia.

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